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IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:

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TACCUINO ANASTASIANO

27 settembre 2012

"I testimoni del tempo", di Aniello Montano


Ha avuto grande successo la presentazione del recente libro di Aniello Montano, intitolato "I testimoni del tempo", filosofia e vita civile a Napoli tra Settecento e Novecento. L'interessantissimo volume, edito per i tipi di Bibliopolis, Napoli, ha avuto come relatore il prof. Enrico De Lorenzo, che ne ha ampiamente trattato i contenuti, dopo i saluti di Alessandro Masulli, direttore dell'Archivio Storico "G. Cocuzza" di Somma Vesuviana, e della giornalista Gabriella Bellini, moderatrice dell'incontro, che si è tenuto martedì scorso 25 settembre nell'Aula Consiliare del Comune di Somma Vesuviana. Sono intervenuti anche il dott. Carmine di Sarno, Presidente del Consiglio Comunale di Somma Vesuviana, e il Sindaco dott. Raffaele Allocca.
Come poi ha ulteriormente spiegato lo stesso autore Aniello Montano, attualmente professore ordinario di Storia della Filosofia nell'Università di Salerno, il libro offre uno spaccato della cultura napoletana d'intonazione filosofica e civile tra Settecento e Novecento, da Vico a Giuseppe Capograssi e a Michele Federico Sciacca, attraverso Genovesi, Filangieri, De Sanctis, Croce, con incursioni su specifici momenti storico-culturali (le Accademie napoletane, la fortuna dello spinozismo a Napoli, a partire dalla fine del Settecento). Il fine implicito e complessivo del volume - leggiamo ancora nella seconda di copertina che riassume molto brevemente l'intenso lavoro portato a termine dal Montano - consiste nel recuperare l'immagine storica di Napoli come città viva, colta e raffinata, città filosofica per eccellenza. Consiste, altresì, nel rappresentare la filosofia napoletana quale riflessione direttamente collegata al concreto, all'esperienza storica reale, strettamente connessa all'impegno e alla responsabilità dell'uomo e, perciò, lontana dalle "astrazioni" puramente concettuali.

L'incontro è stato videoregistrato dal giornalista Vincenzo Caputo:

19 settembre 2012

Una poesia fuori dal Comune: nuovo appuntamento del CLA


Improvvisazioni, creazioni, eccezioni, esperimenti, anteprime poetiche: questi gli intenti, naturalmente un po' scherzosi (ma fino a un certo punto!) del Circolo Letterario Anastasiano, per un incontro di letture poetiche organizzato con la collaborazione del Bar Caffetteria "Fuori dal Comune", in piazza Siano, Sant'Anastasia, domenica prossima 23 settembre alle ore 10. Si tratta di un primo esperimento di "Caffè Letterario" qui a Sant'Anastasia che, se, come si spera, avrà successo, potrà ripetersi anche nel futuro, e magari mensilmente. Il titolo dell'evento, che prende spunto dal nome della Caffetteria, si adatta perfettamente allo spirito dell'iniziativa, in quanto i poeti convenuti, dopo aver assaporato un gustoso aperitivo, leggeranno i loro testi più recenti e interessanti, "fuori dal comune", appunto!
Sarà così possibile contribuire, con questa sua nuova iniziativa letteraria, alla diffusione della cultura poetica contemporanea, e in particolare quella del nostro territorio vesuviano, creando un momento di interesse e di attenzione tra il pubblico per questo argomento che sovente è riservato solo agli "addetti ai lavori".
I poeti partecipanti provengono da Napoli e dai comuni vesuviani limitrofi, ma non mancano quelli di Sant'Anastasia. Eccoli: Adolfo Silveto da Boscotrecase, Salvatore Violante da Terzigno, Raffaele Urraro da San Giuseppe Vesuviano; Costanzo Ioni, Stelvio Di Spigno, Ferdinando Tricarico, Ketti Martino, Ciro Tremolaterra e Bernardo Franzese da Napoli; Natale Porritiello, Raffaele Liguoro, Cristofaro Letico e Giuseppe Piscopo da Sant'Anastasia; Lello Agretti da Caserta; Anna Bruno da Somma Vesuviana, Alfonso Severino da Ottaviano e Giuliana Caporaso da Pomigliano d'Arco.
Si spera in una grande affluenza di pubblico, che potrà ascoltare la voce dei poeti seduti ai tavolini del bar.

18 settembre 2012

Donatella Bisutti vince il XXIV “Premio Letterario Camaiore”

Con un vero e proprio verdetto al fotofinish, è Donatella Bisutti ad aggiudicarsi l’edizione 2012 del Premio Letterario Camaiore. La sua opera, “Rosa Alchemica” (Crocetti) ha prevalso per soli due voti (14) sui libri sia di Antonella Anedda “Salva con nome” (Mondadori), sia di Marco Guzzi “Il cuore a nudo” (Paoline).
Grande successo della serata all’Hotel Dune di Lido, con la sala congressi gremita di pubblico e scroscianti applausi anche ai premi speciali a Claudio Angelini, Renzo Ricchi e Marcia Theophilo. Menzione d’onore a Roberto Malini con “Il silenzio dei violini”, dedicato alla difesa dei diritti umani, in particolare della popolazione rom.
Emozionante la presenza del poeta americano Billy Collins, che ha ricevuto il Premio Internazionale, salutato anche dal Console Generale degli Stati Uniti Sarah Morrison, in rappresentanza dell’Ambasciata USA.
Soddisfazione grande da parte della Giuria Tecnica, del Presidente Francesco Belluomini e del sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto, che si sono dati appuntamento all’edizione numero venticinque del Premio nel 2013.

(Comunicato stampa)

12 settembre 2012

Chiude la Casa Editrice "Edizioni del Calatino"

Riportiamo qui di seguito un comunicato delle "Edizioni del Calatino" di Giuseppe Samperi, con il quale l'Editore annuncia la cessazione definitiva dell'attività editoriale.
Prendiamo atto con grande rammarico di tale decisione, che ci porta tra l'altro a riflettere sullo stato di crisi che coinvolge soprattutto la piccola editoria in Italia, tagliata fuori da ogni contributo e sostegno se non quello degli stessi autori, alimentando in tal modo un circolo vizioso che non aiuta certo né gli scrittori né gli stessi "piccoli" editori. La qualità non è sempre sinonimo di grandezza e importanza, di distribuzione e di pubblicità. Samperi con le Edizioni del Calatino ha fatto cose ottime, nonostante la sua "piccolezza" ed è un vero peccato che non possa continuare! Lo ricorderemo con rispetto, stima e soprattutto amicizia.

Giuseppe Vetromile


Centro Studi Editoriali
Edizioni del Calatino

La casa editrice “Edizioni del Calatino” (già Samperi Editore) ha deciso che, per vari motivi, chiuderà definitivamente la propria attività allo scadere del 31/12/2012. Oltre questa data la piccola casa editrice, che ha pubblicato però alcuni Autori apprezzati e/o affermati nel panorama letterario nazionale, sarà solo un ricordo per pochi.
La “Edizioni del Calatino” ha però in questi giorni deliberato che fino al 15/11/2012, a sua insindacabile discrezione, prenderà in considerazione le proposte editoriali di quanti vorranno farne, al fine di pubblicare, se esisteranno i presupposti, gli ultimi libri in catalogo. Chi fosse interessato può contattarci al 340.2764858 / samperieditore@libero.it
La suddetta editrice si impegna a portare a termine entro aprile/maggio 2013 gli impegni editoriali eventualmente presi.
Si coglie l’occasione per ringraziare quanti hanno creduto in noi e ci hanno aiutato a crescere con il contributo del loro lavoro, della loro creatività.

L’Editrice

10 settembre 2012

La Rivista Gradiva, nr. 41/42

E' uscito il numero doppio 41/42 di Gradiva, Rivista Internazionale di Poesia Italiana, di Luigi Fontanella.
In questo fascicolo figurano: Accerboni, Balducci, Basile, Benson, Bergin, Bonaffini, Borra, Brancale, Cannillo, Carandente, Carle, Carson, Casalino, Casoni, Cipparrone, Conte, D'Amaro, De Angelis, De Luca, Doraldi, Ermini, Fiori, Fontanella, Furia, Gaita, Galassi, Gerace, Gnerre, Grasso, Iacuzzi, Iandolo, Lagazzi, Macchia, Malanga, Maramotti, Martiniello, Mesa, Mobili, Moscato, Mugnaini, Pecora, Perilli, Piscopo, Pontiggia, Pozzi, Ruotolo, Roscigno, Saveriano, Scafuri, Sica, Sovente, Terrone, Trevi, Trombetti, Tusiani, Vettori.

5 settembre 2012

La prima edizione del Premio di Poesia "Gradiva"


STATE UNIVERSITY OF NEW YORK
PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA
GRADIVA-NEW YORK
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La rivista internazionale GRADIVA, congiuntamente con la IPA (Italian Poetry in America), bandisce la prima edizione del Premio di Poesia Gradiva – New York.

Al Premio si concorre con un’opera di poesia di autori italiani pubblicata in Italia nel periodo compreso tra il primo gennaio 2011 e il primo dicembre 2012.

Al vincitore, designato dalla Giuria, sarà assegnato un premio di $1000 (mille dollari), il rimborso delle spese di viaggio e un soggiorno di due giorni a New York. Una selezione del libro premiato verrà tradotta in inglese e pubblicata, per uso scolastico,  in un’edizione bilingue presso l’editrice Gradiva Publications.

Le Case Editrici o gli autori interessati devono far pervenire una copia del loro libro ENTRO IL 10 GENNAIO 2013 ai seguenti componenti della Giuria, con l’indicazione su ogni copia del proprio indirizzo, comprensivo di telefono e di posta elettronica:

Luigi Bonaffini, Dept. of Modern Languages, Brooklyn College, Brooklyn, New York 11210-2889, USA. 
Alfredo de Palchi, Presidente Onorario, Chelsea Editions, PO Box 125, Cooper Station, New York, N.Y. 10276-0125, USA.
Luigi Fontanella, Presidente della IPA, PO Box 831, Stony Brook, New York 11790, USA.
Irene Marchegiani, 303 Mountain Ridge Drive, Mt. Sinai, New York 11766, USA.
Sylvia Morandina, Managing Editor di Gradiva, Dept. of European Studies, SUNY, Stony Brook, New York 11794-5359, USA.
Anthony J. Tamburri, J. D. Calandra Institute, 17th floor, 25 W.  43rd Street, New York, New York 10036, USA.

La Giuria selezionerà i cinque libri finalisti nel corso della sua prima consultazione collegiale, prevista durante l’ultima decade di aprile. Una seconda riunione, prevista entro il 15 maggio, determinerà il vincitore del Premio Gradiva – New York.

La cerimonia conclusiva avrà luogo nell’autunno 2013 presso l’Auditorium della State University of New York, Stony Brook, sede di Manhattan (401 Park Ave South) e sarà preventivamente comunicata al vincitore, che è tenuto a presenziare  alla cerimonia. In caso di mancata partecipazione si perde qualsiasi diritto. Non si ammettono deleghe. 

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PER INFORMAZIONI: Segreteria Premio Gradiva – New York, Ms. Sylvia Morandina
Dept. of European Studies, SUNY, Stony Brook, N.Y. 11794-5359, USA.
Tel. 001-631-6327448.  Email: gradivasunysb@gmail.com


1 settembre 2012

Il "Vento di fronda" di Giuseppe Iuliano


Non si può essere veri poeti se non si cerca di concretizzare le proprie idee creative modellandole come docile creta su un qualsiasi filone importante e fondamentale della nostra esistenza, che abbia sfumatura sociale, filosofica, persino politica. E cioè: cantare tanto per cantare, per il solo gusto di ascoltarsi e di compiacersi, può servire fino a un certo punto, può rispondere solo limitatamente allo scopo che la poesia alta si propone: quello di mostrare, di raccontare, di dire le cose, la realtà, la storia e la geografia dell'uomo calato nel suo tempo. Giuseppe Iuliano è uno di questi grandi poeti attuali, che, possiamo dire, anche se il termine non è proprio elegante, "utilizza" la poesia per dire le cose veramente come stanno. E' vero che la poesia è coraggio e schiettezza, autenticità cristallina, riferimento luminoso in un mondo che a volte si trascina nell'inettitudine e nel qualunquismo. Ed è anche vero, come il buon Montale ebbe ad osservare, che la poesia non fa male a nessuno, eppure quasi inavvertitamente la poesia ha rivoluzionato mode e pensieri, comportamenti e politiche. Forse il suo sottile scorrere come fiume sotterraneo nella società e nella storia, ha davvero influito sulle scelte dell'uomo, ma comunque non "facendo male", anzi, raddrizzando e re-indirizzando le strade!
Giuseppe Iuliano, amico in poesia da tantissimo tempo, è un autore di grande talento letterario, che ha un suo dettato poetico ben delineato e strutturato, che porta avanti con assiduità ed impegno. La sua voce è la voce della terra, delle istanze contadine e non solo contadine, è la voce dei denigrati e dei dimenticati, ma è anche la voce dell'amore, del fuoco, dei valori, della memoria. E' la voce dell'Irpinia, dove per Irpinia può essere inteso non solo un territorio italiano di serie B, ma metaforicamente tutte le terre e tutti gli stati sociali che soffrono sfruttamenti, deprivazioni, fuga di braccia e di menti, e quant'altro possa contribuire in negativo allo svilimento di una situazione annosa e abbandonata a se stessa. Io ci vedo, nel canto veemente di Giuseppe Iuliano, una sonora e splendida continuità con Rocco Scotellaro, con Vittorio Bodini, per esempio. Poeti che hanno amato con disperazione la propria terra e le proprie origini. Bene si inquadra, allora, in questo contesto, la lunga e puntuale prefazione di Antonio La Penna, quando afferma di ritrovare in Giuseppe Iuliano l'"indignazione" del poeta e retore latino Giovenale, indignazione che sovente assume carattere di protesta, con staffilate ammorbidite soltanto dalla schiettezza e dalla sonorità del verso, come nella lirica "Come il vento", che in un certo qual modo può sintetizzare il pensiero poetico di Iuliano a questo riguardo: "Al vento chiedo frusta di giustizia / su questa terra spremuta e offesa / vuota d'umanità, serva / di profezia di nessun verbo, / erba voglio di legge su misura." Parole aspre, che la poesia rende ancora più incisive, nella giusta generalizzazione di un concetto di giustizia sociale e di libertà valido per tutto e per tutti, non solo per l'Irpinia. Vento di fronda è dunque titolo appropriato per un'opera che vuole non solo denunciare, ma "spazzare" via, per quanto possibile, con l'aiuto del vento, appunto, le negatività che affliggono lo stato sociale dell'uomo incasellato in una terra amata ma "odiata per il suo silenzio muto". Ed è lui stesso, Iuliano, vento di fronda, che "spezza spazza trascina / insemina le zolle e cielo e mare rasserena...", perchè "partigiano del mio tempo respiro resisto / e vivo. Sono vento di fronda".
Si tratta dunque di un'opera matura, quest'ultima raccolta poetica di Giuseppe Iuliano, che va a collocarsi nella continuità di uno studio creativo, letterario e lirico, che l'autore irpino persegue fin dall'inizio della sua lunga carriera di poeta: i suoi libri costituiscono infatti delle importanti pietre miliari lungo il difficile percorso di un'attività poetica che vuole indicare, mostrare, far vedere, più che narrare, le caratteristiche umane, sociali e territoriali, nude e crude, cioè così come realmente sono, spogliate d'ogni falsa retorica, d'ogni melensaggine o abbellimento o trucco per la regia. Così "è" il contadino, il lavoratore sbalestrato de "La guerra di Pietro", così sono le donne del paese, che "hanno fianchi colmi / larghi di parto / e braccia operaie / di fabbrica o di terra / palestre di muscoli / di nessun passatempo...". E naturalmente il discorso poetico di Giuseppe Iuliano, che, lo si avverte, è profondamente radicato alla sua terra, per i valori primari che essa rappresenta e continua a rappresentare nonostante tutto, va a completarsi in un quadro molto dettagliato, che comprende anche altri interessanti aspetti, in particolare la giustizia sociale, la storia, la pace, l'amore, i ricordi. Questi aspetti si incuneano nel libro, tra una poesia di denuncia, diciamo così, e l'altra, come ha ben rilevato Antonio La Penna, che scrive tra l'altro: "...in questi brani la tensione dell'indignatio si scioglie. La rabbia può anche strozzare la poesia; ma in parte questa raccolta è ispirata alla 'sorda malinconia' o da una tristezza severa o  anche da una tristezza più dimessa...".
Non resta che leggere e rileggere il libro, come si fa con la buona poesia, tenerlo a disposizione sulla scrivania per assaporarne quando si vuole il gusto profondo di verità, i lacerti di amarezza e di giusta "indignazione" che scaturiscono da questi versi fluidi e cristallini, l'amore profondo per la terra irpina, ma direi per tutta la terra, quella che è madre e che nel crederci e nel coltivarla ci rende davvero uomini.

Giuseppe Iuliano, "Vento di fronda", Delta 3 Edizioni, Grottaminarda (Av), 2012. Collana "Pugillaria", diretta da Paolo Saggese. Prefazione di Antonio La Penna.

Giuseppe Vetromile
1/9/2012

Le Foto de "La Rocciapoesia 3"

Le foto dell'incontro de "La Rocciapoesia 2", a Pratella, il 27 ottobre 2012

Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

Una poesia fuori dal comune, Sant0Anastasia, 23 settembre 2012

PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012