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IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:

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TACCUINO ANASTASIANO

17 febbraio 2009

La Fata ed il Poeta di Rossella Luongo

Chi è la fata e chi è il poeta? Nella vita routinaria e monotòna di tutti i giorni, presi come si è dalle scadenze, dai programmi e dagli impegni ricorrenti, non è possibile distinguere i due lembi - ché di lembi estremi si tratta, anche se poi, alla fine, ad un certo estraniato orizzonte, le due connotazioni coincidono e combaciano (dopo un lungo periplo non solo nel mondo esteriore ma anche e soprattutto in quello interiore). Non è possibile perché il solco scavato dalla quotidianità imprime e costringe a seguire regole e riti a volte in modo del tutto involontario ed automatico, e non si ha in genere la determinazione né il tempo per soffermarsi su quei contorni vaghi, ma reali!, che completano la nostra anima: dalla fata al poeta, appunto!
Si tratta qui di considerare un aspetto dicotomico della vita nel suo trascorrere in agglomerati pregni solo di materialità e opportunismi legati al dafarsi di tutti i giorni: poco spazio è concesso all’interiorità e alla consapevolezza del proprio io immerso in una natura e in un cosmo che però non si completa nella mera sfera fisica, ma che va anche oltre, al di là del dimostrabile con i cinque sensi.
In tutto questo, la fata è l’esemplificazione della parte magica della nostra vita, la personificazione della nostra aura metafisica, del trascendente e dell’extrasensoriale. Il poeta rappresenta poi la nostra emanazione spirituale, il nostro modo di vedere il mondo con gli occhi del cuore e dell’anima, piuttosto che solo con quelli del freddo ragionamento. Il poeta è situato all’altro estremo, riceve i messaggi dalla fata attraverso il corpo di mezzo, e li comunica al mondo. E’ così che Rossella Luongo, nostra brava poetessa avellinese, indovina il meccanismo assai dinamico del procedere dal magico e inspiegabile creato, all’amore e al bene universale, in una specie di moto perpetuo che si autoalimenta e si integra indefinitamente con la persona che è al centro di tutte le cose.
Ognuno è dunque un poco fata e un po’ poeta, andando a recuperare quei lembi estremi della propria personalità, per integrarli e in qualche modo evidenziarli a se stesso e agli altri. La parola poetica di Rossella Luongo è perfettamente calzante a questo scopo, e il titolo dato a questa raccolta di versi, “La Fata e il Poeta”, non è dunque assolutamente formale né casuale, bensì simbolicamente voluto proprio in virtù e nel rispetto delle considerazioni più sopra esposte.
Ed è questo continuo oscillare tra la sfera “magica” della fata e la sfera “sensibile” del poeta, che caratterizza e connota tutta la raccolta della nostra poetessa, in un susseguirsi di versi che solo apparentemente hanno spazi propri e indipendenti, ma che in realtà rappresentano un unicum compatto ed organico (lo afferma con profondità di vedute anche il prefatore, Donato Di Stasi). E allora diventa un’armonia, il discorso poetico di Rossella Luongo, un’armonia dotata di forze nuove e fresche, un’armonia che si basa su una parola che trova la sua profondità e importanza nella giusta collocazione nel verso: e come nell’acqua non sono più distinguibili gli elementi idrogeno ed ossigeno, così nel verso di Rossella non è più distinguibile la fata ed il poeta, gli elementi essenziali da cui ella trae il suo intelligente, sensibile e vigoroso poetare.
Trovata così la propria chiave ispiratrice, Rossella Luongo può procedere nella narrazione poetica spaziando, ma sempre in modo organico, sui vari panorami della vita: dalla collocazione geografica della propria storia (“Fuori è stasi / l’albero e la casa”…), ai ricordi (“Ti vedo solo oggi / in questi primi raggi / sul campo di grano”…), alle riflessioni (“La luce di stelle / forse morte / buca le nubi scure”…), fino alle considerazioni introspettive del poemetto “La Fata ed il Poeta”, che rappresenta, appunto, il nocciolo essenziale del libro, ed è proprio in questi versi che la nostra brava poetessa riversa, in un susseguirsi di sospiri a volte aspri, a volte dolci e melanconici, la pienezza della propria anima distesa tra la fata ed il poeta: “Sei l’aria / attraverso cui ti sento / petalo di un fiore / che mi sboccia dentro / dove tu solo sai / cosa succede”.
La sintesi e l’assenza di inutili ridondanze, la parola esatta e il ritmo significativo ed equilibrato, in un verso corto che denota chiarezza espositiva e precisione chirurgica nella scelta lessicale, rendono la poesia di Rossella Luongo interessante, valida, meritevole di grande considerazione nell’attuale panorama letterario campano e nazionale.

Rossella Luongo, LA FATA E IL POETA, Fermenti Editrice, Roma, 2007

Giuseppe Vetromile
17/2/09

La casa

Fuori è stasi
l'albero e la casa,
la belva divora
nocciolo di prugna
la polpa dipana
in bocca ai codardi.

Sandalo trascinato
nel vento, avvolto
scompare
terriccio bagnato
agogna
germogli ricurvi,
dalla bruma del tempo
scivola
la veste assorta.

Mi sveglio, mi chiedo
chi è il poeta
il sole gioca tra le case
gli alberi si agitano vivi,
la fagianella in giardino
guarda
il camaleonte tunisino
poi, sempre tu.


Nati per caso

Geometrie stellari
tracciano
sentieri sconosciuti,
immenso il vuoto
del cosmo, inafferrabile
la velocità della luce,
ebbri e mai sazi
urlando di dolore
scivoliamo nell'ignoto.

Su un antico vascello
fantasma
ricercando la prima cellula,
gamberi in riva al mare
scaviamo la conoscenza,
dannati estirpando il male
sgraffiamo i dubbiosi perché.

La luce di stelle
forse morte
buca le nubi scure,
le pupille deboli.
Poi.
Dopo equivoci
e inutili sacrifici
siamo vecchi e laidi
in uno specchio.

Riflessa
la nostra parte malvagia
esistiamo al mondo
per nulla,
serviamo a niente
prostrandosi tutto
alla relatività,
l'assoluto resta
per il Cosmo
e noi rimarremo
nati per caso.


*
Sei l'aria
attraverso cui ti sento
petalo di un fiore
che mi sboccia dentro
dove tu solo sai
cosa succede.

(Da "La Fata e il Poeta", di Rossella Luongo)

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PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012