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TACCUINO ANASTASIANO

20 ottobre 2011

Il periplo poetico di Paola Casulli

Giovedì 27 ottobre sarà presentato a Napoli, presso la Libreria Loffredo, il nuovo libro di Paola Casulli, "Pithekoussai, Canti di un'Isola", Kairos Editore.
Riporto qui di seguito la prefazione, da me curata.

E' sempre difficile introdurre un testo poetico dopo che l'autore ne abbia attraversato, in tempo ed energie, tutto il percorso creativo, portandolo a compimento: l'opera è già densa di contenuti e si offre così, finita e pronta, al lettore attento. Non sarebbe opportuno aggiungere altro da parte di altri, per non modificare o alterare un prezioso quanto sottile equilibrio che quasi inconsciamente si instaura tra il creatore dell'opera poetica e il fruitore; fruitore che "deve sentire" quello che ha da dire il poeta, a modo suo, secondo la sua sensibilità e il suo bagaglio culturale, e senza "instradamenti" o indicazioni esterne.

Detto questo, stilare una prefazione o introduzione che sia, diventa compito alquanto delicato e arduo. Mi ci proverò brevemente, ma solo con l'obiettivo di offrire al lettore qualche suggerimento, qualche riflessione in più, perchè possa gustare meglio questo straordinario libro di poesie di Paola Casulli, ultimo in ordine di tempo dopo le due precedenti sillogi "Lontano da Itaca" (Ediz. Pentarco, Torino) e "Mundus Novus" (Ediz. Del Leone, Venezia).
Direi subito che Paola Casulli dimostra di possedere una grande padronanza della "materia" poetica. E si tratta di una padronanza consapevole e autorevole. Questa è una prerogativa importante, perchè sono molti gli autori, soprattutto in poesia, che producono testi con la convinzione che si tratti di poesia, di buona poesia, ma che in effetti, con questa, ben poco hanno a che fare: a volte per il desiderio impellente di veder realizzata la propria opera, con la conseguente scarsa cura nell'approfondimento e nella necessaria revisione della stessa; altre volte per effettiva pochezza di contenuto, di originalità e di stile. Questo libro di Paola Casulli lascia intravedere, invece, un grande lavoro "a priori", soprattutto di intuizione e creazione poetica, poi di rielaborazione e di "confezionamento", senza tralasciare nulla, dalla cura della singola parola, al giusto susseguirsi delle liriche in un corpo poetico compatto ed organico, ma che lascia anche molta libertà e respiro ad ogni singola poesia. Il libro della Casulli, come tanti altri buoni testi di poesia, è insomma la classica punta di iceberg, che mostra il tesoro poetico racchiuso nello scintillìo della parte galleggiante, ma che cela tutto un immenso mondo meraviglioso e sommerso. Che potrà generare, sicuramente, altri tesori in altri tempi e luoghi, in altri mari.
E qui di mari si tratta, di cieli e di terre natie, Ischia per la precisione, dove l'autrice venne cullata per la prima volta. Prima o poi si ritorna sempre a casa, fisicamente o anche semplicemente con il cuore, con i ricordi, e con la poesia! Questo libro vuole essere, anche, un omaggio alla terra natale, all'origine della vita, e non a caso, io penso, il titolo è in termine greco: "Pithekoussai", cioè Pitecusa, Ischia, volendo forse alludere metaforicamente, tra l'altro, non solo all'origine greca dell'Isola d'Ischia, ma anche all'origine della poesia classica, all'origine cioè del canto e delle arti. Un ritorno, dunque, perchè "Presto arriverà il Mese languido / - E andremo - / la nostra splendida Città ammaliata", e poi: "rara gioia che nasce / I nostri cuori vogliono andare da lei". E scioglie il suo canto, Paola Casulli, lungo tutto il libro, che è un ritorno dopo un periplo, un percorso di luci, di borghi, di mare, di angoli, di cieli e di fiori; ma è anche un sentire il canto stesso dell'Isola, che proprio attraverso i suoi unici e meravigliosi scorci paesaggistici e umani, si rigenera e si ripropone alla protagonista e al mondo intero.
Il libro è composto da 47 liriche, che, come dicevo prima, vivono di luce propria. Ciò nonostante, direi che siamo di fronte ad un bellissimo, armonioso poema, in quanto tutte le poesie sono legate tra di loro, non solo per i contenuti e per lo stile, ma anche per la continuità e l'incisività di un canto che però non è affatto monocorde, bensì mostra la sua vitalità, i suoi colori e la sua musicalità in una gamma molto estesa e gradevole. Siamo quindi di fronte ad una poesia alta, matura, elegante senza essere inutilmente sfarzosa, autentica senza essere volutamente ed eccessivamente progettata e costruita. Pur nelle numerose descrizioni, non decade mai, mai si appiattisce o si vanifica: il lettore attento e appassionato non si stancherà di leggere il libro, volendo anche senza interruzioni, dalla prima all'ultima poesia, e si accorgerà di quanto sentimento è intriso, di quanta armonia, di quanti colori, suoni, profumi e voci in esso vi siano e che vivono, si concretizzano al suo cuore ed alla sua mente.
Ma non è tutto qui. Il linguaggio poetico che utilizza Paola Casulli è certamente attrezzato e degno. Voglio dire che l'autrice ha piena conoscenza e padronanaza dei canoni poetici, in particolare nell'assegnare alle parole significati nuovi o più profondi o anche creando uno sciame echeggiante che richiama altre sensazioni, altre parole, altri significati. E poi, l'accostamento sapiente tra le parole, come ad esempio lo "scricchiolare delle vele", il "disincagliare astri", "la rètina del mare", "carne della notte", ed altre originalissime costruzioni semantiche che contribuiscono a dare un senso nuovo e inaspettato all'espressione poetica.
E dunque non resta che tuffarsi nella limpidezza e nella trasparenza, sia pure profonde (ma profonde perchè ricche di rimandi, di richiami e di sentimento), del canto di "Pithekoussai", un canto che giunge vivido, sonoro e luminoso agli occhi e al cuore del lettore.
Giuseppe Vetromile

Paola Casulli, "Pithekoussai, Canti di un'Isola", Kairos Editore, Napoli, 2011. Prefazione di Giuseppe Vetromile. Copertina di Maria Rosaria Vado. Collana di poesia "Le parole della Sybilla" diretta da Antonio Spagnuolo.

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Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

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PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012