Non poteva ad un certo punto esimersi, quindi, il nostro bravo autore avellinese, dallo scrivere una storia molto particolare, positiva, emozionante, profondamente segnata da alti valori morali e umani, quali l’unione familiare, l’amore, la genuinità e la bontà d’animo. Si tratta di un lungo racconto, che di per sé non presenta tratti narrativi eclatanti, con sorprese o bruschi ed oscuri meandri che a volte rendono più intricata l’interpretazione; anzi, la storia scorre fluida ed appaga il lettore, ma non per questo il racconto è meno complesso, in quanto l’intendimento di Picariello è porre in risalto un mondo che, pur nella sua normalità umana, va “oltre”, toccando le sfere più alte della extrasensorialità. Si parla infatti della protagonista, Loredana, che ha questo Dono della preveggenza e la capacità di “leggere” lo stato di salute psico–fisica di chi le sta vicino, semplicemente osservando la sua “aurea” o stringendogli le mani. Non si tratta di magia, né di mistificazione: Loredana è consapevole delle sue doti paranormali, ne viene a conoscenza poco alla volta, ma le vive con gioia e con serenità, evitando di divenire il classico fenomeno da baraccone. Anzi, la sua dote è quasi angelica, soffusa da una profonda atmosfera mistica e religiosa. Lei ha uno sguardo potente e rassicurante, è in grado di mettere pace in famiglia riportando sulla retta via il suo amato fratello che si era perso nella droga; riesce ad innamorarsi persino.
Tutto si svolge ad Avellino in un periodo che va dalla nascita di Loredana, nel 1960, fino a quel triste 23 novembre dell’80, quando si verificò la catastrofe che purtroppo tutti noi ricordiamo, il terremoto che sconvolse l’Irpinia e gran parte del Meridione. Il terremoto è la parte conclusiva del lungo racconto, tutto è preparato dall’inizio per condurre, insieme alla crescita spirituale e umana di Loredana, all’evento finale, nel quale la protagonista si rivela nella sua pienezza, nel suo angelico eroismo.
E’ un racconto ben scritto, pulito e gustoso, imperniato su quel “prima che tutto accadesse” finale, che lascia presagire un qualcosa di misterico, un intervento quasi divino pur nella normalità di una vita costruita con sacrifici e onestà di intenti. Picariello ha voluto quindi proporci questo spaccato di vita avellinese del ventennio che precede il terremoto, indagando con la sua ottima esperienza narrativa sulle molteplici vicende umane e sociali che vedono coinvolte Loredana, la sua famiglia e i suoi conoscenti, ed esponendo i fatti in modo garbato e solare, tenendo sempre desta l’attenzione del lettore. L’amore è un valore universale e in Picariello questo aspetto traspare evidente, tutto il romanzo ne è pervaso. Del resto, anche in poesia Picariello dimostra una grande capacità di creare versi preziosi ispirati all’amore (si veda a tal proposito l’ultima raccolta: “Mendicante d’amore”), ma senza mai cadere nell’ovvietà, anzi rafforzando questo sacro sentimento e proponendolo nei suoi più svariati aspetti. Uno scrittore completo, dicevamo, che ha il merito di essere chiaro e propositivo in tutte le sue tecniche espressive.
Maurizio Picariello, "Prima che tutto accadesse", romanzo. Edizioni Il Papavero, 2010.
Maurizio Picariello, "Mendicante d'amore", poesie. Edizioni Il Papavero, 2010
Giuseppe Vetromile
3/1/11
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