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TACCUINO ANASTASIANO

6 aprile 2011

Il mosaico poetico di Regina Célia Pereira da Silva

La poesia: questa sopraffina e tanto osannata, ma anche bistrattata, ignorata, forse anche svalutata, forma artistica dell’espressione scritta, a volte gioca ruoli importanti nella vita di tutti i giorni e abbraccia e accompagna, direi guida e illustra, i comportamenti, i modi di essere, gli stili e gli accadimenti umani e sociali. “Trasparenze culturali, oggetti d’oggi e pensieri”: strano e inusitato titolo per un libro di poesie, anche se, come sappiamo, non ci dobbiamo meravigliare di fronte alla capacità della parola poetica a veicolare ogni sorta d’argomento. Se vogliamo riferirci alla classica affermazione di Montale: la poesia è inutile ma non fa male a nessuno, possiamo, e dobbiamo, fare un passo in avanti, ribadendo che la prima asserzione, la poesia è inutile, può essere confutata se la forza della poesia e la “sostanza” che essa poesia comunica, sono abbastanza efficaci da coinvolgere e sensibilizzare il lettore. E detto questo, certamente la poesia non farà del male a nessuno, anzi!… Nel nostro caso, con questo libro di Regina Pereira Da Silva, ci troviamo di fronte ad un panorama di riflessioni, di descrizioni, di indicazioni davvero originali e trascinanti. L’Autrice, nata in Portogallo ma residente a Napoli, dove svolge la sua attività di docente di Lingua, Cultura e Traduzione Portoghese dell’Instituto Camòes di Lisbona presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ha voluto offrirci il suo canto lirico osservando e riflettendo sui vari aspetti della quotidianità. Ne è sortito un “mosaico” poetico interessante e coinvolgente, nel cui titolo trova appunto la giusta sintesi. Esaminando più da vicino il contenuto del libro, notiamo che la nostra brava autrice ha raggruppato in tre distinti capitoli, o parti, il suo discorso: “Oggetti d’oggi”, “Trasparenze culturali” e “Pensieri”. Non si tratta di tre filoni indipendenti e scollegati tra di loro, sebbene i tre insiemi di versi certamente possono avere vita autonoma, ma come sovente accade nell’organizzare un buon libro di poesie in cui l’autore intende profondere tutto il suo impegno e la sua storia, la sua esperienza di studio e di ricerca sulla parola e sul sentimento, è lecito immaginare una seppur minima suddivisione che aiuti a comprendere meglio tutto l’excursus sentito e proposto. Così Regina Pereira organizza i suoi versi e cerca di “sistemarli”, di “catalogarli” nei tre grandi capitoli sopracitati, a seconda del contenuto e dell’ispirazione. Operazione perfettamente riuscita, a me sembra. Il complessivo è un lavoro omogeneo, continuo e senza decadimenti. Regina Pereira pone dunque la sua attenzione dapprima sugli “Oggetti d’oggi”: non è, il suo, ribadiamo, un viaggio nelle banalità e nelle minuterie materiali quotidiane, che, anzi, vengono in un certo qual modo nobilitate dalla sua poesia: i “contenitori gialli / verdi o di alluminio / contengono l’immondizia universale / che non sparisce, alla fine!…” diventano, con una iperbole quanto mai indovinata, le “Chiese, case e palazzi” che “riuniscono tutte le persone / capaci ma poco efficienti!…” La nostra poetessa spazia poi in “Trasparenze culturali”, dove affronta prevalentemente l’elemento principe dei rapporti umani: la cultura e il linguaggio. Ascoltiamola in questo bell’esempio: “Cosa svela il testo / con la sua struttura, / stile e contesto? / Anima futura / incomprensibile agli altri.” E ancora: “Quella cultura unica / diffusa nei cinque continenti / lascia tracce permanenti / difficili da cancellare…” Chiude infine con “Pensieri”, in cui racchiude molte delle sue riflessioni, a conclusione di un percorso che è stato, è, analisi del mondo e dell’uomo, visto nel suo più ampio panorama geografico, attingendo molto, la nostra poetessa, dai caldissimi valori della nostra civiltà mediterranea. La ascoltiamo in “Abisso”: “La trasparenza dell’acqua / la vita marina, / l’immensità di questa bellezza / è riprodotta dentro di me…” Ecco lo specchio, ecco il mare, i cieli e tutta la natura, in cui si riflette e si integra l’anima della poetessa. Un libro eccellente, un vero mosaico poetico permeato da una sonorità calda e appassionata, con i versi originali in lingua portoghese che fanno da controcanto ad uno spartito lirico alto e genuino. Esempio indiscutibile di come la poesia possa essere sentimento e suono profondo che colpisce e sconvolge l’anima e il cuore. Regina Célia Pereira da Silva, "Trasparenze culturali, oggetti d'oggi e pensieri", Aletti Editore, Roma, gennaio 2011. Nota di Mimmo Grasso. Giuseppe Vetromile 6/4/2011

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Le Foto de "La Rocciapoesia 3"

Le foto dell'incontro de "La Rocciapoesia 2", a Pratella, il 27 ottobre 2012

Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

Una poesia fuori dal comune, Sant0Anastasia, 23 settembre 2012

PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012