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TACCUINO ANASTASIANO

1 marzo 2012

Una nota di Mariolina La Monica su un racconto tratto dal libro "Dudici" di Flora Restivo

Nel leggere la raccolta di racconti  “Dudici” di Flora Restivo, poetessa molto apprezzata e stimata dall’intero mondo letterario siciliano e non, colpisce la sua bravura di scrittrice, la forte componente espressiva e la velata ironia, come nel seguente passo: “Ci sunnu pirsuni chi nascinu cu na stidda: pi tutta la vita hannu nna lu cori, ’n testa, nna li vini, sulu ‘n amuri... A li voti è amuri di Diu, allura addiventanu santi, ma è nautru discursu”.
Ironia come scudo che, tuttavia, non nasconde l’anima sensibile e schietta dell’autrice in questi intensi racconti che denotano la grande padronanza del dialetto siciliano e l’attenta capacità delle relative traduzioni in italiano.
Ma soffermiamoci adesso su “Littra”. Un testo, questo, dedicato al poeta marsalese Nino Contiliano e in cui l’autoironia della Restivo non riesce a celare la forte componente drammatica in esso presente. Piuttosto, nel descrivere perfettamente tutte le sensazioni comuni al vero amore e l’inspiegabilità, l’irrazionalità, il tormento e la gioia che esso dona anche nell’illusione di un non possibile ricongiungimento, pare lo sfogo accorato di un’anima.
In esso emerge la malinconia dell’amore connaturato alla capacità di sviluppare il rimpianto di situazioni e momenti, ahimè, andati, proprio della bellezza poetica di un'anima: “Già, li toi palori, tutti chiddi chi mi scrivivi e ju liggia e liggia, senza stancarimi mai, mi parianu calati di ‘n celu, mi l’avissi manciatu e vivutu, chiddi chi mi dicivi ogni matina, comu ni ncuntravamu ammucciuni, prima di jiri a la scola, nna dda stratuzza, cu genti schiffariata darrè li pirsiani a taliari sapiddu zoccu”.
Ecco, così, emergere, dall’aspetto meditativo del racconto, la percezione dell’imprendibilità del tempo trascorso e la consapevole irrinunciabilità di un tale sentimento: “Forsi c’è un filu, ntra certi pirsuni, chi resta sempri ntrizzatu, puru si iddi stissi nun si n’addunanu. Si fannu ognunu la propia vita, nun si vidinu, nun si parranu pi anni e anni, poi, cui sapi pi quali crapicciu di lu casu, si ncontranu e sentinu comu na manu frisca chi accarizza la frunti arsa di frevi, un tuppuliari ‘n pettu, na smania di stari vicinu, senza mancu ciatiari”.
Ed è bellezza che, come diceva Kant, è il simbolo del bene morale.
Da questa vediamo sbucare nitido il dolore e, con esso, la constatazione di non avere realmente vissuto: “E ricitai, ricitai sempri na parti, nfilata nta na vesta troppu stritta o troppu abbunnanti, mai di la misura giusta; cu spinguli e spinguluna mi l’abbirsava di ‘n coddu, ma comu mi muvia li spinguli trasianu nna la carni, oppuru la stoffa si strazzava”.
Uno sproloquio, come lo definisce l’autrice, che, invece, direi l’esplosione, lo sbocco, la liberazione di un’anima che non ammette a tal punto le mezze misure, da far giungere la protagonista di “Littra” in maniera tragica e inconsueta a sperare di potersi ricongiungersi al suo amore attraverso la morte, vista con lo spirito di chi è arrabbiato con la vita e, tuttavia, sogna in essa la pace finale, il realizzante epilogo conclusivo.
Un racconto, quindi, con un’alta componente drammatica, che rivela nettamente la grande delicatezza d’animo e la reale sete di un universo più giusto per ognuno di Flora Restivo, degna interprete del vernacolo siciliano a cui auguriamo pieni consensi dal mondo della critica per questo suo trascinante “Dudici” di reale valore artistico e spirituale, in cui noi tutti appariamo conchiglie sottoposte ai venti e alle intemperie, che sognano e sempre sognano orizzonti.
                                                                                   
Mariolina La Monica

1 commento:

  1. Ringrazio sentitamente la poetessa e scrittrice Mariolina La Monica per le parole commosse e partecipate e il grande coinvolgimento emotivo con cui si è avvicinata ai miei racconti, ringrazio, altresì, Pino Vetromile e il Circolo Letterario Anastssiano per l'ospitalità.
    Sentitamente.
    Flora Restivo

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PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012