E' imminente l'uscita per i tipi
dell'Editore Manni di un nuovo interessante saggio letterario della scrittrice
napoletana Anna Gertrude Pessina, dal titolo "Itinerari letterari e
linguistici: confronti, incontri, scontri".
La prima parte dell'opera si
intitola Seicento e Novecento:
secoli a confronto (pp .9-72). Di largo respiro e denso spessore, il
saggio esamina fermenti, istanze, svolte evo-involutive del Seicento e del
Novecento, per unanime consenso critico, in distonica sintonia tra grovigli di
somiglianze e dissimiglianze.
Scavo ed indagine
particolareggiata monitorizzano aspetti pertinenziali di un tessuto sociale
traslato, con margini di mutazioni storico-ambientale, nel Novecento, quasi a
convalidare la teoria dell’uomo, fenomeno di natura sempre uguale a se
medesimo, indipendentemente dalle leggi e dai costumi che si rinnovano.
Il meccanismo dell’inalterabilità
ha pungolato l'autrice ad istituire agganci ed accostamenti audaci, ma inscindibili
ed interrelati, come quello tra Galilei e Joyce; quello sulla donna stuprata e,
da sempre, colpevolizzata (a confronto due processi campione, svoltisi con
modalità analoghe, l’uno, nel 1612 con parte lesa la pittrice Artemisia
Gentileschi, l’altro, nel 1983, con parti lese due turiste tedesche
minorenni.
Segue poi il capitolo
Itinerari e percorsi poetici del Novecento (pp. 73-162). Questo secondo
saggio è un articolato excursus su
forme, tendenze, approdi della lirica del XX secolo, in parallelo con la
fenomenologia del vissuto e con il cammino della storia, della politica, delle
istituzioni sociali, che hanno determinato un radicale mutamento della poetica
del primo Novecento, fino alla poesia visiva e all’estremismo della poesia
ridicolizzata in terapia.
Trattasi, insomma, di un
itinerario di voci assonanti e dissonanti, che prospettano il ruolo e il
disagio del poeta nella società contemporanea, bersagliata da troppi messaggi
disturbanti e fuorvianti.
Il terzo saggio si intitola Italiano e Neoitaliano nella vita e nel
costume degli anni ’80 -’90 (pp.163-195). Muovendo dal presupposto della
lingua in fieri, all’unisono con gli imprevisti dello scenario
socio-politico-letterario, il saggio è una carrellata di neologismi che
invadono il lessico, dando una spinta evolutiva alla lingua parlata. Per buona
parte, artefici del rinnovamento sono i giovani, che coniano un proprio
controlinguaggio in controtendenza con la lingua tradizionale, in cerca di
nuovi spazi per interagire. Trovandoli nei linguaggi ufficializzati dei
massmedia, del computer, degli SMS, dell’imprenditoria, del giornalismo, in
quello cromatico della pubblicità e della televisione, la lingua, sempre più
parlata e meno scritta, si ibrida con i nuovi codici rivoluzionari e trasgressivi,
dilatandosi, prima di archeologizzarsi nella letteratura e nella
parola-fossile, in un plurilinguismo che la internazionalizza, anche con
l’avvicendarsi dei nuovi flussi migratori.
Alla suddetta sezione teorica si
affianca una seconda documentale suddivisa in: inserti giornalistici e
documenti che avallano ed esemplificano quanto ampiamente trattato nella prima
sezione del manuale (pp.197-241); un repertorio iconografico con una
campionatura di poesia visiva e con undici illustrazioni che la rappresentano
(pp.242-2).
L’idea fondamentale dei tre saggi
è l’attualità e la contemporaneità, avallate dalla scrupolosa ricerca critica,
e finalizzate a svecchiare e a rivoluzionare stanche sopravvivenze ideologiche
e sociologiche.
Destinatari dell’opera, che può
interagire, quale lettura di approfondimento, con i programmi ministeriali,
sono gli studenti del triennio superiore dei Licei, gli studenti della facoltà di lettere, i neo-laureati,
iscritti ai corsi abilitanti per l’insegnamento in scuole di ogni ordine e grado.
L'autrice non escluderebbe i novatori,
che allo scontato e al rancido contrappongono svolte nuove del disegno
letterario, soprattutto laddove gli incontri-scontri rimangono ancora sotto la
frusta di una critica che ha fatto il suo tempo.
L’opera della Pessina si
diversifica dalle altre già sul mercato librario per accostamenti audaci, ma
opportunamente interrelati. Con quelli già accennati in precedenza, l’obiettivo
punta sull’eclissi della morale (la vita licenziosa di alcune giovani
aristocratiche, costrette alla monacazione per la legge del maggiorasco: la
Signora di Monza e le suore del convento di Sant’Arcangelo a Napoli); sugli
apparati delinquenziali del XVII secolo e quelli del Novecento; sulla Guarduna di ieri e la camorra di oggi,
con sfondo i Quartieri spagnoli. Sul tutto una finestra aperta sul rinnovamento
della lingua, indice di anticonformismo nel Marino, nelle avanguardie del
Novecento, nei giovani degli anni ’80-’90 e nel loro controlinguaggio.
Anna Gertrude Pessina è
poetessa, scrittrice e pubblicista. Ha collaborato con le riviste "Valori
Umani", "Il Rinnovamento", "L'idea",
"L'impegno", "Essere". Tuttora collabora con
"Vernice". In poesia ha pubblicato "Non pavento passaggi",
Presenza, Striano, 1984; "Nel mio deserto fiori", Valori Umani,
Napoli, 1984; "Finito nell'infinito", Velardi, Napoli, 1987;
"Flashback", Genesi, Torino, 1993. In narrativa: "In sordina
sotto il... pentagramma", Firenze Libri, 1988; "Pensieri nel
cappello", Guida, Napoli, 2002. Per il teatro: "Sacrifice", A.
Gallina, Napoli, 1997; "La Resistenza privata", Ferraro, Napoli,
2005.
Fra i suoi saggi letterari:
Mastriani fuori dalla cultura ufficiale; Secoli a confronto; Seicento e
Novecento; Italiano e Neoitaliano nella vita e nel costume degli anni '80 -
'90; Fermenti socio-culturali e politici della Napoli fine '600 inizio '700; La
Telenovela: un mercato del rosa con radici nel feuilleton.
Si sono occupati della sua opera
Giorgio Barberi Squarotti, Francesco D'Episcopo, Nino Gringeri, Sandro
Gros-Pietro, Renzo Pavese, Adriano Pennacini, Luigi Pumpo.
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