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TACCUINO ANASTASIANO

25 dicembre 2008

IL "MONDO DI TENEREZZE" DI NELSON HOFFMANN

A prima vista, anzi a una prima lettura, sembra una banalità, quella di raccontare le proprie esperienze di vita, le proprie relazioni affettive con un nipote piccolino che frequenta ancora l’asilo. Oppure potrebbe apparire alquanto retorico e formale, addirittura sdolcinato, dal momento che nulla di veramente eccezionale può offrire la cronaca e il resoconto di un rapporto tra un nonno, un uomo colto e maturo, e un nipote molto piccolo. Storie del genere ce ne sono e se ne raccontano tantissime, disseminate in svariate favole e racconti per bambini: le storie del nonno e del, o della, nipote, del nonno vecchio e saggio, grande e importante riferimento familiare e affettivo, e del nipote, giovanissimo marmocchio in evoluzione… Mi vengono in mente tanti episodi del cartone animato Heidi, o racconti del genere “Il piccolo Lord”, tanto per fare qualche esempio.
Ma in questo libro dal titolo suggestivo, “Io vivo di tenerezze”, di Nelson Hoffmann, professore e scrittore brasiliano, la situazione è davvero differente. Come giustamente afferma Rocco Fodale nella sua prefazione, il libro di Hoffmann si legge con vivo interesse e piacere, non tanto per essere stato sapientemente e “poeticamente” tradotto in italiano da quell’instancabile e bravissimo scopritore e interprete di talenti stranieri che è il nostro Marco Scalabrino, quanto per l’apparato narrativo apparentemente molto semplice, ma in realtà diretto e, soprattutto, molto vero.
Si tratta dunque di un pamphlet di racconti, ma direi che sarebbe più appropriato definirlo un unico interessante e gradevolissimo racconto, suddiviso in brevi episodi, o meglio, “situazioni” e stati d’animo, imperniati sullo stretto, affettuosissimo, tenero rapporto tra il nonno, autore del libro, e il suo adorato nipotino. Tutti sanno che i nonni stravedono per i loro nipoti, concedendo loro ogni cosa, e loro stessi si immedesimano nel mondo di quei piccoli amatissimi pargoletti, ne divengono complici e compagni di gioco, confidenti e amici per la pelle.
Questo nipote è però “molto speciale”: tutti i nonni giurano che il loro nipote è “speciale”, ma al nostro autore piace sottolineare come “suo nipote” sia davvero “più speciale” di ogni altro. Si tratta di un rapporto molto delicato, intimo, tenero, affettuosissimo, che, libero dai pensieri e dalle responsabilità educative insite nei normali rapporti tra padre e figlio, qui si manifesta in tutta la sua pienezza e gioiosa libertà relazionale. Interessante è poi da notare, come ha ben evidenziato il prefatore, il rapporto immediato e diretto tra nonno e nipote, anche nella vita e negli episodi in cui compaiono (ma in modo molto “sfumato”) i genitori del piccolo: l’autore usa infatti espressioni come “il papà di mio nipote”, o “la nonna di mio nipote”, per dare a intendere che c’è proprio un filo, un legame cortissimo e diretto tra lui e il piccolo che non tocca gli “intermediari”: tutto un mondo in cui le cose importanti del nonno si mescolano e si integrano con le cose importanti del nipote, fino a costituirne un “impasto” unico di affetto e di complicità.
Il libro è scorrevole, fluido, divertente, arguto. Molti finali sono a sorpresa, e c’è una bella morale racchiusa in tutti gli episodi: le candide e innocenti affermazioni dei bambini, come ad esempio quando affermano che il sole si spegne perché ha finito le pile, rappresentano in effetti la genuinità e la semplicità delle cose del mondo, che noi adulti a volte ci ostiniamo a rendere più vanamente arzigogolate e cariche di inutili sovrastrutture.
Un plauso all’autore, Nelson Hoffmann, e al suo traduttore poeta Marco Scalabrino, per averci offerto quest’opera davvero gustosa e molto educativa.

Nelson Hoffmann, “Io vivo di tenerezze”, versione italiana di Marco Scalabrino, Trapani, 2002

1 commento:

  1. Caro Pino, sentite GRAZIE, anche a nome di Nelson Hoffmann, per il tuo affetto e la tua attenzione. Ricordo di avere tradotto “TENEREZZE” con grande partecipazione, entusiasmo e diletto, semplicemente perché, allorquando Nelson Hoffmann mi inviò copia del libro e lessi quei racconti, le fresche, amabili, spassose “avventure” di nipote e nonno mi conquistarono. Sono felice di constatare che le mie emozioni, una volta di più, sono state condivise. A te e a tutti cordiali saluti e auguri 2009, Marco Scalabrino.

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ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

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