
Lo dimostra questa interessante plaquette di Domenico Cipriano, dal titolo davvero stuzzicante, “L’enigma della macchina per cucire”, che non introduce ad un classico giallo, bensì alla riuscitissima intenzione di utilizzare questo caro aggeggio meccanico delle nostre nonne, per “cucire” – e la metafora è fortemente evidente – un breve ma colto excursus poetico sulla filosofia dell’esistenza: breve ma gradevole e ricco di profondi asserti poetici, come il nostro bravo amico Domenico Cipriano, affermato poeta e valido operatore culturale, ha saputo esprimere: “Un confine invisibile separa ciò che vediamo da ciò che appare. Attraverso la poesia uniamo queste due dimensioni possibili e, in tal modo, la scrittura riesce ancora a cucirci addosso e rivelarci il vero mondo che ci contiene”.
Ma il pregio di questa piccola, intensa pubblicazione poetica, sta anche nel connubio, nell’integrazione e nell’accordo con il “pensiero visivo” di Prisco De Vivo, altro valente e importante esponente della poesia, non solo, ma anche e soprattutto dell’Arte contemporanea, essendo egli pittore e scultore che annovera numerose esposizioni in Italia e all’estero.
Riuscitissima e indovinata pubblicazione, dunque, questo quinto volumetto della collana “Coincidenze”, curata dal poeta Mario Fresa, edizione di arte-poesia a cura dell’Associazione Culturale “L’Arca Felice” di Salerno, corredata da una fotografia numerata di un’opera originale di Prisco De Vivo, dal titolo “Macchina per cucire 2”. Una veste tipografica semplice ma che, come dicevamo prima, contiene una preziosità poetica e una testimonianza artistica di rilievo nell’attuale panorama culturale italiano.
Giuseppe Vetromile
9/1/2009
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