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TACCUINO ANASTASIANO

22 giugno 2009

L'"Uscio dischiuso" di Dora Celeste Amato

Giunge ad un certo punto della propria vita un’impellenza, quasi una necessità, di aprire il cuore, di esternare e di manifestare il proprio mondo personale, e di farlo magari in una maniera artistica e letteraria veramente encomiabile e valida. Dora Celeste Amato è con questo libro alla sua prima pubblicazione poetica, ma ciò non vuol dire assolutamente che lei inizia qui il suo percorso lirico. Potremmo infatti anche affermare tranquillamente che poeta si nasce, perché tutti gli esseri umani hanno grazie a Dio il dono della creatività, intesa nel senso più ampio del termine. Ma il talento poetico, come del resto anche le altre espressioni artistiche, deve essere coltivato con passione ed impegno, con dedizione e studio pertinace e costante. Ciò si concretizza senz’altro con la nostra brava Dora Celeste Amato, per la quale possiamo senz’altro ribadire che la poesia vive in lei, ed è tutt’uno con lei, già da molto prima che pubblicasse questo libro, e a conferma di ciò troviamo tutta la sua intensa attività di scrittrice proficua e competente, di operatrice culturale e di autrice di molti libri per il Touring Club Italiano e per la ESI Edizioni scientifiche italiane. Non solo, ma la sua intensa attività creativa si è anche esplicata con successo come programmista-regista di molti documentari per la RAI 3 e per Napoli Canale 21.
Una personalità artistica poliedrica, dunque. Ed allora non poteva mancare questa pubblicazione. Con “Ho dischiuso l’uscio”, Dora Celeste Amato è, è vero, alla sua prima pubblicazione poetica, come dicevamo, ma soprattutto è alla sua amabilissima ed apprezzatissima “apertura” del suo mondo sentimentale e ricco, ricchissimo di valori e di tesori umani e sociali. Una poesia innata, originale e intensa, della quale questa raccolta rappresenta il naturale compendio umano, artistico e storico della nostra autrice, ed anche l’inizio di un flusso e di un discorso fortemente poetico che, una volta “dischiuso l’uscio”, mai più si arresterà.
Ma scendendo più nel dettaglio della poesia di Dora Celeste Amato, mi piace innanzi tutto fare una considerazione, prendendo lo spunto proprio dal titolo del libro, che è a mio avviso quanto mai emblematico. Si sa che ogni persona è alquanto restia, e dimostra un certo imbarazzo ad esprimere il proprio mondo, i propri sentimenti, la propria storia: dischiudere l’uscio della propria anima e del cuore è un vero atto di coraggio, ma utilizzando la poesia, mi si consenta questo termine, per esternare e veicolare agli altri questo mondo interiore, che poi è anche il riflesso elaborato dell’universo in cui viviamo, cioè del come vediamo il mondo che ci circonda, questa operazione assume un aspetto più interessante, più valido, più artistico e quindi anche più efficace. La parola poetica ha uno spessore e una ridondanza di significati, di simboli, di figurazioni, che trasformano il particolare nell’universale, donando al fatto, all’episodio, al quadro descritto, all’impressione, una ricchezza e una molteplicità di significato, in base all’efficacia delle figure retoriche, soprattutto la metafora e l’allegoria, ed anche in base al vigore espressivo, alla capacità di sintesi, alla musicalità, all’originalità dello stile, eccetera.
E il discorso poetico di Dora Celeste Amato risponde pienamente, in questo libro, a tutte queste caratteristiche, mostrandosi subito con un’impronta decisa e scevra da qualsiasi sovrabbondanza o giri di parole: il verso è infatti asciutto ma non piatto, rapido ma non frettoloso, fermo (nel senso di sicuro e deciso) ma per niente statico, sintetico ma assolutamente non vago.
Insomma, Dora Celeste Amato dimostra di possedere una padronanza del verso davvero eccezionale, e come giustamente afferma Francesco D’Episcopo nella sua approfondita prefazione al libro, la nostra Autrice ha racchiuso in questa sua prima silloge, come in uno scrigno scopertamente segreto, cito testualmente, tutta se stessa, il suo mondo, la sua vita…
Il luogo e la data riportati alla fine di ogni lirica adeguano tutta la raccolta ad una esposizione diaristica, ma pregevole e di alto livello poetico, nella quale, appunto, Dora Celeste Amato riporta le sue impressioni, le sue riflessioni, le sue memorie, i ricordi, la natura, i sentimenti, le opinioni, avvalendosi di un verso ben costruito, efficace e sonoro.
La storia poetica di Dora Celeste Amato, in questo libro, inizia negli anni ottanta (la prima poesia porta la data del 1983) per poi giungere alla sua più recente lirica scritta non più di due mesi fa, il 21 aprile 2009; ma il suo non è un semplice raccontare episodi ed impressioni nel rispetto di una sterile cronologia, bensì il dipanarsi ordinato di un discorso e di un cammino poetico che acquista sempre maggiore vigore e spessore a mano a mano che si procede nel tempo, aricchendosi e arricchendoci di umanità lungo il percorso e nella sua lettura.
Ascoltiamola per esempio in “Attesa”: “Sento come l’attesa / di un evento che ha il sapore / di una conclusione. / Sento che domani l’aria dovrà / essere tersa, spazzata via / dalle scorie con il suo volo di angelo. / Sento che attraverso le foglie / vedo i fantasmi del dolore”.
Se la poesia è tale finché anche il lettore attento ne capta il segreto messaggio e lo fa proprio, per cui la poesia non è più di chi l’ha scritta ma invero diviene patrimonio di tutti, allora dobbiamo ringraziare Dora Celeste Amato per averci offerto questa porzione intensa della sua anima e della sua creatività poetica, e le auguriamo che possa, come merita senz’altro, proseguire nella sua approfondita ricerca e donarci ancora le sue preziosità liriche.

Dora Celeste Amato, “Ho dischiuso l’uscio”, Edizioni Intra Moenia, Napoli, 2009
Prefazione di Francesco D’Episcopo. Disegni di Ettore Biondo

Giuseppe Vetromile
22/6/09

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PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012