“Tremo dalla terra / pigmentata / come se fossi / vapore / foglia disabitata / Tremo dentro / i nostri segreti / con la speranza / d’amarti / senza mai più tardare”. Sono alcuni versi di Antonietta Gnerre tratti dalla raccolta “PigmenTi”, Edizioni L’Arca Felice. Un esempio di poesia breve ma intensa, che nasce spontanea e genuina, senza alcuna forzatura o progetto costruttivo preprogrammato da seguire. Una poesia alta e sonora, in cui i versi e le singole parole acquistano ed offrono non solo il senso melodico, ma anche quello cromatico e persino tattile, perché vibrano all’interno di questi mondi e donano così tutta la loro completa essenza figurativa e affabulatrice. Una poesia immediata, attuale, che racconta l’attimo soffermandosi sull’intensità delle emozioni còlte e quindi tradotte al lettore. Una poesia in cui le parole, i termini, i simboli, si fondono in un canto sommesso, pacato, ma non per questo meno possente, meno efficace; anzi, proprio in virtù di questa sua struttura cadenzata ma decisa, sovente con versi brevi che danno la giusta misura del ritmo, la poesia di Antonietta Gnerre non resta in superficie ma penetra con melodia e colori nel cuore del lettore, inducendo in esso altre onde emotive che si propagano a lungo, come accade quando si getta un sasso in uno stagno. Non mancano riferimenti accorati alla propria terra d’origine: “Irpinia, mia sventura e mia sopravvivenza / terra del mio sangue, verde e cosmica / infinita fino a schiacciarmi / lungo i fragili fiumi / quando il vento ricuce / sull’ultimo ramo/midollo del mio esistere / l’odore della malva”; ed è comunque presente, nelle sue poesie, la vena religiosa, anzi spirituale, che la Gnerre percepisce nell’apparenza materiale del creato e della natura: “C’era Dio nella goccia che accarezzava il tuo viso…”. Indovinato, il titolo della raccolta, in modo particolare quel “Ti” in maiuscolo di “PigmenTi”, che sta a denotare un dativo compartecipe sul piano emotivo e poetico.
Il volumetto è sobrio, ma ben curato e impreziosito dai dipinti di Raffaele Della Fera e di Tonino D’Amore, che corredano la plaquette.
La scelta accurata di voci poetiche importanti ed incisive, come quella della Gnerre, e la veste originale e artisticamente valida, fanno di questa collana “Coincidenze” curata da Mario Fresa, una delle più rilevanti produzioni letterarie e poetiche del momento.
Antonietta Gnerre, “PigmenTi”, Edizioni L’Arca Felice, Collana “Coincidenze”, nr. 19, a cura di Mario Fresa. Salerno, 2010
Giuseppe Vetromile
2/4/10
Il volumetto è sobrio, ma ben curato e impreziosito dai dipinti di Raffaele Della Fera e di Tonino D’Amore, che corredano la plaquette.
La scelta accurata di voci poetiche importanti ed incisive, come quella della Gnerre, e la veste originale e artisticamente valida, fanno di questa collana “Coincidenze” curata da Mario Fresa, una delle più rilevanti produzioni letterarie e poetiche del momento.
Antonietta Gnerre, “PigmenTi”, Edizioni L’Arca Felice, Collana “Coincidenze”, nr. 19, a cura di Mario Fresa. Salerno, 2010
Giuseppe Vetromile
2/4/10
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