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TACCUINO ANASTASIANO

23 ottobre 2010

Il Concorso Letterario "Progetto scriviamo noi" a Castiglione del Lago

Si è svolta lo scorso 25 settembre nella Sala del Consiglio Comunale della splendida cittadina di Castiglione del Lago, l’undicesima edizione di un interessante concorso letterario denominato “Progetto scriviamo noi”.
L’evento è organizzato dal gruppo di lettura “Magia della parola”, di cui fanno parte Wanda Despinoix, Rosella Rossi, Marco Rosadi e Giulia Ivanov.
Il concorso prevede la partecipazione con un breve racconto inedito oppure di una riflessione su argomenti di attualità o esperienze personali. Le sezioni sono 3, a seconda della fascia di età dei partecipanti (giovani da 11 a 13 anni, giovani da 14 a 17 anni e adulti dai 18 anni in su).
La partecipazione è gratuita; per la sezione adulti sono previsti premi in denaro.
Quest’anno i vincitori della sezione Adulti sono stati:

Stefano Valacchi di Siena, primo premio, con il racconto “I 30 anni di Ernst”, con la seguente motivazione:
Oggi è inevitabile domandarsi se anche un ottuagenario possa ritrovare il tono e la freschezza di un trentenne. Sì, ma stiamo parlando dei trent’anni di «cartapesta» o di quelli veri?
Ragioniamo sulla “gioventù” siliconata di chi vorrebbe tornare giovane ad ogni costo, magari facendosi tirare la pelle, ormai avvizzita, con la prodigiosa «tecnica dell’elastico» neocapitalista.
Mario, alias Ernest, avverte quanto sia ingannevole l’ostentata “giovinezza” dei suoi coetanei (come lui ospiti di una casa di riposo), «farfalle che si muovono in un corridoio di vento». Farfalle, non più giovani leoni che ruggiscono a un orizzonte ancora aperto e vasto da conquistare.
Forse vorrebbe spiegarlo a una inserviente che lo tratta come un vecchio «piscia addosso» dalla tristezza contagiosa, ma preferisce tacere. Altri occhi leggono nei suoi una richiesta d’aiuto. E una mano gli carezza i capelli, un cuscino si bagna delle sue lacrime, un sorriso nasce da un sogno di felina maestosità.

Di questo racconto colpisce subito la forza rappresentativa di un’umana e intima riflessione scritta con l’inchiostro di una snella ironia che non dimentica il pudore e la delicatezza dei sentimenti.

Giuseppe Vetromile, secondo premio, con il racconto “Casa Vivenzio (oltre la loggia dei capperi)”, con la seguente motivazione:
Da una finestra enorme e altissima, un bambino non riesce a vedere il mondo che c’è oltre la loggia dei capperi e le montagne. “Qual è il dopo e l’Oltre?”, si domanda il piccolo abitatore di Casa Vivenzio. Peppino, il vecchio zio prete, lo sa di certo. Forse lo sanno anche le zie Ermelinda e Giulia.
Sfortunatamente, la caparbietà dei percome e dei perché scivola su domande senza risposta. Le giornate si rincorrono come le note di Chopin che zia Ermelinda suona al pianoforte, come le lezioni impartite dallo zio Peppino. E i punti interrogativi di «un’ipotesi mancante» restano ancora vuote zone d’ombra da colorare e riempire con la fantasia.
Trascorrono le ore, le stagioni e gli anni. Gli zii muoiono ma vivono ancora in Casa Vivenzio, nell’eco della voce infantile di un bambino che ora ha sessantacinque primavere. Adesso molte domande hanno avuto una risposta ma non servono più, non hanno più senso. E quello che resta, direbbe Amleto, è solo silenzio… O un canto celestiale che sconfigge la sordità.

Mistero e lontananza sono evocati da atmosfere e tonalità crepuscolari sfiorate da un elegiaco velo di poesia. Lo stile è plastico e incisivo.

Sergio Cellucci di Roma, terzo premio, con il racconto “Gli Imizighen e la terra degli uomini liberi”, con la seguente motivazione:
Viaggiatore malato d’Africa e non semplice turista, Sergio cerca nel Sahara l’equilibrio interiore e il miglior modo di vivere in armonia con se stesso. Dal suo zaino traboccano pazienza, curiosità, voglia di sapere. Bramoso di conoscere, incontra i nomadi della sconfinata distesa bionda e rovente, che brulica di vita multiforme.
Nel deserto «tutti sono nomadi, e l’unico sentimento che regna è la solidarietà». Fra le dune e il vento infuocato, tutti sono uniti nel combattere il Silenzio, crudele e incorporeo nemico che nessun fucile può uccidere. Un silenzio che, però, dà emozioni.
Sotto le ineffabili stelle del Sahara, ciò che nell’Occidente è nulla, - un bicchier d’acqua o una tazza di the alla menta - nel deserto è tutto. È la ricchezza di quella semplice e vera fraternità che non conosce razze, lingue e religioni.

Con una scrittura asciutta, elegante e fluida, l’autore fotografa e dipinge i colori del deserto, in cui cerca la libertà del cuore e la felicità dell’anima.


La foto: Una veduta panoramica di Castiglione del Lago, provincia di Perugia, sul Lago Trasimeno

Per ulteriori informazioni telefonare a Magia della Parola: 075/953339; 349.1670665; 340.8905107; e-mail: magiadellaparola@libero.it

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Le Foto de "La Rocciapoesia 3"

Le foto dell'incontro de "La Rocciapoesia 2", a Pratella, il 27 ottobre 2012

Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

Una poesia fuori dal comune, Sant0Anastasia, 23 settembre 2012

PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012