Pimmicella, “
la pulce che salta”, “
la bambina che non ha la mamma”, ne farà di strada dall’ultimo banco di scuola. Tirata su da una nonna sapiente e da una babysitter che nel momento della separazione le regala la sua prima esperienza di libertà: attraversare la strada da sola. Pimmicella inizia a sondare la realtà già da piccolissima con coraggio e curiosità, manovrando persino i suoi sogni, nella dimensione visionaria tipica dell’infanzia. La ricerca costante delle ragioni della morte della madre, la accompagna fino al termine dell’adolescenza, durante la quale aderisce alla Comunità – un aggregato di giovani segnati da esperienze singolari – in cui decide di investire il suo impegno verso l’altro. Ma quella stessa Comunità diverrà in seguito uno strumento critico di analisi delle ideologie consolatorie – il ribellismo sessantottino, le religioni, l’assistenzialismo – di cui in un primo momento aveva accolto gli stimoli.
Con questo suo primo romanzo, vincitore del Concorso Letterario Nazionale “Giri di parole” 2010, indetto dalla
Navarra Editore,
Francesca Picone esordisce nel mondo letterario già con ottimi consensi e critiche lusinghiere. Un romanzo che è senz’altro autobiografico, ma che fa riflettere molto sulla necessità della ricerca interiore e sugli interrogativi più profondi dell’animo umano, lungo un percorso di emancipazione e di piena realizzazione di sé.
Francesca Picone è nata a Napoli nel 1972, vive immersa nella meravigliosa natura di una campagna laziale.
Francesca Picone, “Pimmicella e la Comunità”, Navarra Editore, Palermo, 2010, euro 10.
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