
Una cartina geografica e un dizionario, un libro turistico che raccolga notizie sugli alberghi e sui ristoranti, sui siti più interessanti da visitare, torna utile quando si è in viaggio o quando si visitino città e paesi stranieri: necessari vademecum da mettere in borsa e consultare alla bisogna, per meglio comprendere le tipologie dei posti, il carattere degli abitanti, i rudimenti della lingua per chiedere almeno le informazioni essenziali; insomma una guida pratica per non perdersi in un mondo nuovo, e per non perdere le occasioni per conoscere meglio e con i giusti criteri gli aspetti caratteristici di un'altra nazione. Ma nessuno aveva pensato ad un libro di poesie da usarsi a mo' di guida turistica. Per carità, non voglio assolutamente con questo sminuire il pregio e il valore della poesia in sé e dello stesso poeta, pensando ad una eccessiva e forse fuori luogo mercificazione e volgarizzazione della poesia, che è e resta espressione alta, sopraffina, dell'arte, al di là di tutte le implicazioni e strumentalizzazioni di carattere economico e sociale. E' pur vero, tuttavia, che la poesia è anche in un certo senso veicolo di conoscenza, di comunicazione. L'importante è che bisogna considerare la poesia, a mio giudizio, nella sua complessità, direi anzi vastità, spessore e interezza: non basta scrivere pochi versi slegati e scialbi, persino trattando un argomento geografico, per affermare che quella poesia possa essere valido strumento o mezzo per far conoscere un luogo, un sito. Goethe venne in Italia con l'intenzione di soggiornare qualche mese, vi rimase invece un paio d'anni, e quello che scrisse nei suoi diari non fu il mero "reportage" dei luoghi visitati, bensì le proprie impressioni e le proprie sensazioni su quelli. Ne è scaturita una poesia alta, vera, completa. E così si è comportato
Enzo Rega. Il suo "
Indice dei luoghi", sottotitolo "
Poesie da viaggio (e d'amore)", è un vero e proprio repertorio di impressioni, riflessioni, sensazioni, descrizioni, che il poeta
Rega ha fatto proprie visitando i vari paesi, luoghi e città. E non ha molta importanza, secondo me, l'esattezza delle descrizioni fisiche dei luoghi, bensì l'intensità dell'emozione vissuta e l'ottima fattura del testo poetico che veicola l'emozione stessa. Ovvero, la descrizione puntuale è prerogativa di un testo serio e preciso di geografia, ad esempio, in cui l'esattezza è determinante per valutarne la bontà. Ma manca l'emozione, manca il coinvolgimento. La poesia ha invece la peculiarità di intensificare emotivamente il punto geografico, la dimensione fisica di cui si parla. Così, ad esempio, leggiamo in "
Il mare": "
Il mare / in fondo è un ponte / che congiunge due coste. / Ed è così / che la pianura diventa / la gola invalicabile di un canyon". E' facile notare in questi versi un prolungamento emozionale che non si limita all'unico asserto "il mare è un ponte che congiunge due coste", ma lascia intendere qualcosa di molto più ampio (utilizzando la metafora) applicabile non soltanto alla pianura come gola tra due canyon, ma addirittura ad uno stato di pace (il mare, il ponte, la pianura) tra due momenti di difficoltà (la costa, il canyon). La metafora, si sa, è uno dei punti vincenti della poesia, ed è grazie ad essa che è possibile manifestare, esprimere un concetto altro partendo da elementi apparenti.
Enzo Rega da esperto poeta fa buon uso della metafora, anzi, tutto il contenuto poetico del libro "
Indice dei luoghi", si può dire, è una sottile e indovinata metafora sull'essenza spazio-temporale dell'uomo, sul senso dello stare più o meno bene e in pace con se stessi, indipendentemente dal luogo fisico. Non per nulla egli scrive, a pagina 116: "
Poesia come ricerca del luogo... Ma, in fondo, il bisogno di collocazione nello spazio è reazione allo spaesamento nel vortice del tempo..."
Ma non è tutto qui, naturalmente, e non è solo un mero viaggio all'interno di sé, questo "
Indice dei luoghi" di
Enzo Rega. Ritornando alla "cartina geografica" e volendo per un attimo soffermarci sulle immagini, possiamo infatti notare la bontà, la consistenza di un dettato poetico colto eppure diretto, immediato: "
La bambina con la gonna scozzese / che giocava sotto la frangetta nera / quasi dirimpettaia, / fatta salva l'estensione d'un mare ch'unisce, / ho ritrovato nel suo passato / e nel nostro presente / dall'altra parte del Tirreno... (Cefalù)".
Un libro completo, dunque, che oltre a rappresentare una mappa piuttosto esaustiva dell'itinerario poetico di
Enzo Rega, si completa anche nei richiami al sentimento d'amore, ed è coerente qui il sottotitolo del libro: "
Poesie da viaggio (e d'amore)"
, dove le parentesi vogliono sottolineare che questo sentimento non è affatto posto in second'ordine: "
qui / (sotto ulivi sicani) / formaggio delle Madonie / e vino forte del Vesuvio / a letto poi / da ebbrezza / a ebbrezza / sciogliere i tuoi capelli / fra le dita / e baciarti / fino / all'arco dei piedi / tuoi / orizzonte dei miei passi / mia donna / Madonna / delle Madonie (Madonie)".
Il volume, pur suddiviso in otto comparti e un'appendice, si mostra omogeneo e scorrevole, interessante e piacevole da leggere e da meditare, come, e forse più, un buon libro "da viaggio".
Enzo Rega, "
Indice dei luoghi", Poesie da viaggio (e d'amore),
Edizioni Laceno, Atripalda (Av), 2011. Collana Scrimia, diretta da
Armando Saveriano. Nota critica di Pasquale
Gerardo Santella. Euro 8.
Giuseppe Vetromile
4/5/2011
Caro Pino, ti ringrazio per le tue preziose considerazioni. Un caro saluto
RispondiEliminaEnzo Rega