Ancora fresco di stampa, l'interessante volumetto edito dalla Kairos che raccoglie quattro poemetti di altrettanti autori, ispirati al mondo del Mito. Il titolo è, appunto, "MITOgrafie".
Afferma Nando Vitali nella quarta di copertina: "La natura del Mito nasce con l'essenza dell'uomo, e con il mistero profondo della sua origine. Ne siamo avvinti e straziati. Raccontare il Mito è sottrarre la natura umana alla caducità, proiettata in un eterno divenire. Il corpo affaticato si trasforma in incarnazione del divino. Capovolge le regole. Oggi, come sempre, il Mito è la sfida di piantare l'albero nel cuore dell'universo. Sperando che metta radici, e dia pace e ristoro all'esistere, che, dopotutto, è quello che più desideriamo. Essere un puntino luminoso fra le stelle. La traccia nel buio di un razzo di salvataggio".
Ed ecco i magnifici quattro che, sia pure con contenuti e toni diversi, hanno saputo attualizzare l'affascinante argomento: Giuseppe Vetromile, con il suo "Ulisse minore e la spiralità lungo mari non propri; Aldo Ferraris, con il suo "Demetra"; Vincenzo Di Maro, con il "Diario di Orfeo", ed infine (ma, per dirla all'inglese, "last but non least") Paola Casulli, con il significativo poemetto "Il centauro che voleva morire". Ogni poemetto è presentato con una breve nota introduttiva redatta dallo stesso autore.
Ottima e approfondita la lunga prefazione di Antonio Spagnuolo, che si è soffermato ampiamente su ciascuno dei quattro autori, illustrandone e dettagliandone i contenuti e i motivi ispiratori.
Originale e stupenda, come sempre, la copertina realizzata da Maria Rosaria Vado.
Un esperimento ben riuscito, che sicuramente guadagnerà il plauso del pubblico e della critica.
Prossima presentazione del volumetto: il 30 marzo presso la Feltrinelli a Napoli.
Giuseppe Vetromile, Aldo Ferraris, Vincenzo Di Maro, Paola Casulli, "MITOgrafie", Kairos Editore, Napoli, 2012. Prefazione di Antonio Spagnuolo.
Giuseppe Vetromile
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