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TACCUINO ANASTASIANO

17 novembre 2012

"La Colonna e il Mare", una recensione di Mariolina La Monica

Pubblichiamo qui di seguito una interessante nota critica della scrittrice e poetessa Mariolina La Monica sul libro di Tommaso Romano "La Colonna e il Mare", Editrice ISSPE, Palermo, 2009.

“Ciò che è dettato dentro è difficile da esprimere” pare che abbia affermato Tommaso Romano, leggendo il testo.

Pur condividendo tale opinione che molto dice sul limite che, tuttavia, ci fa uomini, aggiungerei che ciò non è però impossibile se l’essere è proteso, come in questo caso, a manifestare l’autenticità di quel dettato avvertito.
Difatti, mai titolo di un volume è parso così appropriato come “La Colonna  e Il Mare”, in quanto è qui riportata tutta la simbologia mitica e leggendaria della colonna, figura emblematica di sostegno, forza, solidità e stabilità, e del mare che sempre ha affascinato l’uomo con la sua spaziosità, il moto perenne, i suoi mutamenti. Un mare che si fa metafora d’incanto e di pericoli, principio delle cose, eterno flusso del divenire, inarrestabilità e ineluttabilità degli eventi che caratterizzano la vita di ogni essere vivente.
Quindi, colonna e mare che ben rispecchiano il dettato di Romano e che ben legano con l’idea del Mosaicosmo, in questo suo ottavo volume della collezione su esso imperniata. Volume suddiviso in quattro parti, articolate in modo tale da consentire al lettore d’entrare a far parte dell’idea e capire il grande disegno simbolicamente celato nella tessera di un grande mosaico cosmico che tutti e tutto riflette.
Dice l’autore, nel passo dedicato alla  Mito-Teologia: “….l’uomo costruisce e vive, inventa e reinventa i simboli e i miti perché con essi ricostruisce in sé il cammino che rispecchiando-eterna” (pag. 12).
Ed ecco che, senza tornare al titolo anch’esso riflesso in questa frase, allora è il pensiero dell’individuo a racchiudere l’essenza stessa del divino allorché l’idea di far parte compiutamente di un grande circolo vitale diviene meta e ricerca del bello, dono qualificante di buona vita.
Il Mosaicosmo altro non è che lo svilupparsi di un tale pensiero in noi. Evento sconvolgente che, inevitabilmente, si ripercuote sulle azioni e sulla coscienza che più non si adagia, ma insegue una renovatio, la quale, in considerazione della perennità dell’anima nel circolo vita-morte, non ammette deroghe o falsità, ma insegue e si eleva alla più limpida spiritualità possibile.
Un circolo che mai si spezza ed in cui ogni vita altro non è che una particella di un enorme mosaico; una scaglia che può risultare più o meno evidente e più o meno preziosa a seconda che insegua il dubbio o aderisca al progetto primigenio di riscatto, ma che sicuramente ha la sua importanza nel contribuire a creare l’opera finale del cosmo.
In ogni caso, svariati sarebbero i temi da affrontare in questa sede, in quanto realmente multiformi sono gli aspetti su sui si sviluppa il testo, a cominciare dalla prima parte che comprende “Nel Mosaicosmo”, a “Essere nel Mosaicosmo” (una lunga conversazione tra l’autore, Maria Patrizia Allotta e Luca Tumminello, che molto rivela del pensiero dello stesso sull’argomento),  a “Dallo gnosticismo all’individualismo”, e così via di seguito, per finire, nella quarta e ultima sezione, a “L’umanesimo integrale di Antonino Giuseppe Marchese”.
Nondimeno, vorrei soffermarmi sulla seconda parte, ossia su quella parte che racchiude “Saggi, profili, interventi storici e letterari”, perché essa è rappresentazione tangibile dello stare nel Mosaicosmo di Tommaso Romano e specialmente lo è l’intervento fatto al Liceo Linguistico - Psico Pedagogico “Danilo Dolci” e riguardante Alda Merini (pag. 162), perché, a mio avviso, esso svela pienamente il fare della bellezza presso l’uomo.
Bellezza che, in questo caso, è poesia, amore per la parola più volte sofferta e faticosamente riaffermata, canto vivo che, sublimando, accosta al cielo, è, usando le parole di una lirica della Merini, “…entrare / nel fuoco della passione / e avere questo cigno bianco di desideri…”.
Bellezza e verità, dunque, di cui “La Colonna e Il Mare” si nutre ed “il Mosaicosmo” ha bisogno per sussistere e andare oltre il quotidiano. Andare, lungo sponde d’un mare in eterno movimento e, dunque, scarsamente tranquillo, ma andare attentamente sulla scia lucente dell’alga speranza che segna in modo magnifico questa idea.

Mariolina La Monica


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PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012