“Il luogo, in poesia, diventa occasione di lascito che
restituisce un respiro vasto e meditato alla ricerca incessabile del
significato privato, personale e dunque universale, dell'esistente nella
necessità etica dell'identità umana e culturale. È attraversamento del più
vasto scenario dell'anima, ove vengono stabiliti e scanditi i segni della
trasfigurazione nel rapporto tra senso e suono, emozione e sentimento,
persistenza e slacciamento. Il poeta si aggira, infatti, con passione ed intelletto
per i viali, le piazze, i meandri della città dell'anima con la sua singolare
attitudine ad usare lo sguardo come una parola, che smembra se stessa, cerca e
fornisce indicazioni di vita e di poetica. E se l'autore si svela e si
confessa, il linguaggio scavato, istigante, sofferto, esaltante, liquido,
erotico, vitale, dà vigore alla natura e all'aspetto strabiliante della parola,
quando essa possiede e si fa possedere. Il viaggio di Rega soprattutto non si
limita ad essere percezione, interpretazione, riconciliazione o reiterabile
strappo emotivo-sensorio indubbiamente catarsi inconscia ma nella calma o nel
trasporto esige e offre un tempo senza regole” (dall’Introduzione di Armando
Saveriano)
Nato a Genova nel 1958, Enzo Rega risiede a Palma Campania
(Napoli), con frequenti soggiorni a Siracusa, dopo un decennio trascorso a
Bergamo. Laureato in Filosofia all'Università "Federico II" di Napoli
con una tesi su "Heidegger interprete di Nietzsche", si occupa di
letteratura, filosofia, cinema e critica della cultura. Insegna Scienze Umane
nel Liceo classico "A. Rosmini" del suo paese e collabora con
l'Università di Salerno e ha collaborato con l'Università "Suor Orsola
Benincasa" di Napoli. E redattore di “Gradiva”(State University of New
York) Scrive tra l’altro per le riviste
letterarie “L’Indice dei libri del mese”, “Poesia” e “Italian Poetry Review”
(Columbia University), "Yale “OBLIO” e per il bimestrale siciliano “Le
Fate” Tra le ultime pubblicazioni in volume, due libri con le edizioni l’arca e
l’arco di Nola: La coscienza dell’utopia. Vincenzio Russo, giacobino napoletano
(2011) e Derive mediterranee. Immagini letterarie da Napoli all’altra sponda
(2012).
• Cefalù •
La bambina con la gonna scozzese
che giocava sotto la frangetta nera
quasi dirimpettaia,
fatta salva l’estensione d’un mare ch’unisce,
ho ritrovato nel suo passato
e nel nostro presente
dall’altra parte del Tirreno
– fossi io a Genova a Napoli
e con i suoi occhi di allora di oggi
ho visto sotto il monte
(kefalé, testa che sorge dall’acqua)
le guglie del Duomo
nave pronta a essere varata
come quelle di Liguria, diceva il poeta
Nessun commento:
Posta un commento
Inserisci un tuo commento