Instancabile e professionale nella sua fittissima attività
letteraria ed editoriale, Gianmario Lucini ci propone una nuova antologia
tematica da lui curata, intitolata "Il ricatto del pane". Si tratta
di un'opera voluminosa e ben strutturata, che raccoglie testi di poesia, di
narrativa, di saggistica e altri documenti letterari, tutti dedicati al mondo
del lavoro. Gli autori inclusi sono tantissimi, più di cento, e tutti sono
ospitati adeguatamente, con almeno una pagina e note bio-bibliografiche.
Riportiamo quanto esposto in quarta di copertina:
"Occorre pensare al lavoro non soltanto come a una
fetta di vita che si taglia via da sé e si dà ad altri in cambio del salario:
questo è un patto satanico, come quello di Faust, una vendita dell'anima in
cambio di soldi, non un "lavoro" che ci "realizza". La
scissione, la schizofrenia che in qualche modo investe noi tutti, deriva dal
fatto che mettiamo in contrapposizione gruppi di valori: da una parte il senso
di giustizia, il valore della vita, della persona, della natura, e dall'altra
il "diritto" alla felicità individuale, al successo, all'avere, alla
propria realizzazione in una attività o in una impresa, il lavoro appunto, e
decidiamo che è meglio un lavoro ambiguo, connivente con la logica perversa del
sistema anarco-capitalistico, un lavoro anche funzionale alle guerre e alle
stragi, piuttosto che dire non nel mio nome e soprattutto non con la mia
complicità. Manca la forza di sventare il ricatto del pane".
"Il ricatto del pane" (Scritti e poesie sul significato del lavoro), a cura di Nerina Garofalo e Gianmario Lucini, con una nota di Guido Oldani. CFR Edizioni, 2013. Pagine 254, euro 15.00
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