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IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:

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TACCUINO ANASTASIANO

9 febbraio 2013

L'"ospite indocile" di Lucianna Argentino

Dopo un breve periodo di silenzio, Lucianna Argentino torna a donarci un nuovo libro di poesia: l'"Ospite indocile", Passigli Editori. Beninteso, non è stato un perido di assenza, perché la poesia, e in particolare la poesia dell'Argentino, non tace mai, semmai può sussurrare in sordina, aleggiare attorno alla persona e alle cose che l'accompagnano. La nostra poetessa, dall'ultimo suo libro pubblicato (la plaquette Favola, del 2009, illustrata con gli ottimi disegni ad acquerello di Marco Sebastiani), in realtà non è rimasta mai inattiva, anzi, si può dire che la sua frequentazione del mondo della letteratura e della poesia, sia andata vieppù crescendo. I libri, si sa, sono solo delle occasioni, delle belle occasioni per fare in un certo qual modo il punto della situazione, sono rappresentativi del proprio pensiero e dei propri progetti poetici fino a quel momento, un completo e complesso biglietto da visita, insomma; ma è anche naturalmente un punto di partenza. Una stazione, non un capolinea, una fermata importante dove raccogliere ed esporre il proprio lavoro, quello che si è fatto e si è detto, per poi ripartire subito verso altre mete, con un bagaglio certamente più ricco.
Ed è così anche per Lucianna Argentino. Questo suo ospite indocile se l'è portato nel suo intimo per lungo tempo, lo ha indagato in profondità, lo ha interrogato con serietà e puntigliosità, ma anche con dolcezza, con convinzione, perché finalmente uscisse alla luce del sole manifestando tutta la sua profonda verità, tutto il suo ricco discorso sull'essenza della vita. Ed è un ospite indocile soprattutto il padre, al quale è dedicata la raccolta, un padre amatissimo ma difficile da interiorizzare, un padre "che è un nome difficile, che a sussurrarlo temi ne fugga la luce e a dirlo forte se ne perda il regno". Parole forti, che indicano un equilibrio instabile, indocile, appunto, un sentimento quasi ingestibile razionalmente. Ma è lei stessa l'indocile, la mai anima stabile, che scende ad indagarsi profondamente, fin quasi a capovolgersi, o meglio a rovesciarsi, come quando afferma: "Ora mi siedo e scrivo da dentro questa fonte mai sazia dove a volte il silenzio ha la meglio ma di nuovo mi feconda la vita, mi seduce la scrittura concupisciente e casta". E' un impeto ben controllato, però, dove le parole sono ancora più affilate e incisive di quelle di una raccolta precedente, Mutamento, per la quale ebbi a dire che la ricerca assidua e tenace della verità, questa “voglia” di “mutamento”, questo desiderio di incidere con la “lama” della poesia, che è un’arma raffinatissima, colta e immortale, nel tessuto della qualunquaggine per trarne, appunto, esiti di verità, è così potente in Lucianna Argentino, così veemente, che la nostra poetessa riesce ad esprimersi anche in prosa, e l’alternarsi di prosa e poesia non è affatto stridente, bensì risulta molto omogeneo e attinente al tema. Plinio Perilli ribadisce in modo molto esauriente questa omogeneità dell’Argentino, quando afferma: “Così ogni brano o istante della sua scrittura – poesia o prosa, la differenza è solo formale – sconfina in un unico, trasognato e lucidissimo lirismo incandescente d’Idealità, ma non meno mitridatizzato e assuefatto ai venefici riti o ai piccoli drammi del quotidiano Reale…”
E questa operazione di rovesciamento, che porta il sé sulla superficie pellicolare e mette in cortocircuito il cuore della poetessa con il cuore del mondo, era già evidente in "Diario inverso". Commentando quella raccolta, infatti, scrissi che Lucianna Argentino non fa altro che ribadire, in un modo sempre più alto poeticamente e sempre più vicino a quella, oserei dire, perfezione di metro e di stile che caratterizza i poeti maturi e consolidati, il suo excursus nel mondo interiore, a “ritroso”, per recuperare quanto più possibile identità, risposte, verità, lacerti e brani di quella entità profonda e impalpabile chiamata anima.
C'è dunque una sicura continuità con le raccolte precedenti, e questo è naturale per un poeta, una poetessa impegnata come l'Argentino, alla ricerca continua di affinamenti e novità da proporre, a livelli poetici sempre più considerevoli, come in questo suo "Ospite indocile", dove troviamo una forma di scrittura poetica ancora più affilata e diretta, ma nello stesso tempo dolce e armoniosa. Il suo è un osservare ampio le scene, congiungendo perfettamente, nei vari brani poetici senza titolo, quasi tasselli di un grande e complesso mosaico, il mondo interiore con la realtà esterna, l'anima con le cose contingenti, il momento di riflessione con il tempo del vivere quotidiano.
Lucianna Argentino, con questa sua recente raccolta, edita da una delle più prestigiose Case Editrici, si colloca senza alcun dubbio tra le voci più importanti del nostro attuale panorama poetico italiano, dismostrando una fine sensibilità unita ad uno stile originale, frutto di intensa ricerca e pertinace lavorìo personale sull'espressione poetica.


Dice che non c'è addio nelle asole
e asola allora sia:
poca materia intorno e vuoto.
Sia passaggio e allaccio
sia lo spazio dell'abbraccio
sia pertugio e rifugio
sia il chiuso
esposto alla parola

Lucianna Argentino, "L'ospite indocile", Passigli Editori, 2012; presentazione di Anna Maria Farabbi.

Giuseppe Vetromile
9/2/2013

Il libro è stato presentato per la prima volta a Napoli, presso la Libreria Treves in Piazza del Plebiscito, venerdì 8 febbraio 2013. Le fotografie della presentazione:

1 commento:

  1. Grazie caro Pino per la tua partecipe e sentita lettura del mio "L'ospite indocile". Un abbraccio, Lucianna

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Le Foto de "La Rocciapoesia 3"

Le foto dell'incontro de "La Rocciapoesia 2", a Pratella, il 27 ottobre 2012

Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

Una poesia fuori dal comune, Sant0Anastasia, 23 settembre 2012

PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012