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TACCUINO ANASTASIANO

2 novembre 2009

Le "Poesie" di Raffaele Urraro

Un libro è la teca delle proprie emozioni. Un libro di poesie è qualcosa di più: è l’anima stessa dell’autore. Se poi questo libro si presenta con una copertina monocolore, di un unico colore rosso intenso, e con un titolo sibillino e asciutto: “Poesie”, semplicemente e letteralmente poesie, allora siamo di fronte a una vera opera d’arte. Un’opera di grande valore, intanto perché il vero poeta non ha bisogno di particolari costruzioni, sovrastrutture, ridondanze artificiose per indicare e mostrare quello che veramente c’è da sentire dentro di sé e da dire in modo poetico; e la copertina del libro, vero “mantello” prezioso e delicato, non deve essere necessariamente ricca e affollata da chissà quali immagini o disegni che si affannano a ricondurre, in qualche modo, il lettore al corpo del libro stesso.
Così: “Poesie”, titolo scritto in un bianco che spicca in un mare rosso vermiglio, a testimoniare una essenzialità di discorso che è in effetti sinonimo di grandiosità, universalità e completezza poetica.
Stiamo parlando del recentissimo libro di Raffaele Urraro, particolarmente prolifico in questo ultimo periodo, e dopo aver dato alle stampe un impegnativo e profondo studio su Leopardi (“Giacomo Leopardi: le donne, gli amori”, Olschki Editore, Firenze 2008). Conosciamo il grande valore di Urraro saggista e critico letterario, e la sua intensa produzione – insieme con Giuseppe Casillo – di testi antologici di classici latini e greci, ma la sua poesia, che si pone sulle più alte vette dell’attuale panorama poetico campano e nazionale, è sempre presente e incisiva, anche nei momenti in cui affronta altri versanti letterari, filosofici e artistici, essendo egli un acuto e intelligente osservatore e studioso dell’Arte sotto i suoi molteplici aspetti.
Una poesia, quella di Raffaele Urraro, che, come afferma la Spaziani, ha due facce come la luna: una, protesa verso la materialità del mondo con tutti i suoi problemi sociali, fisici, economici, esistenziali; l’altra rivolta all’immaginario, al sogno, alla trascendenza. Raffaele Urraro ha questa grande capacità umana e “tecnica”: saper amalgamare e complementare le “due facce”, pur destinando loro la giusta e dovuta espressività poetica.
In questo libro, come afferma lo stesso Urraro, le poesie sono ordinate secondo le due tipologie di contenuto, e quindi vi troveremo una prima parte, intitolata “La parola e il sangue”, che raccoglie poesie ispirate ai temi sociali e contingenti (“… è guerra / e sulle strade vola / il gigante dai denti d’acciaio / nello sguardo un bagliore di sangue / una pietra nel cuore / aliti di fuoco / schegge di morte / brividi nell’anima disperata / e nella mente sdraiata / sull’orgoglio che / ferisce e uccide…”); e una seconda e ultima parte, intitolata “La danza delle stelle”, in cui il nostro Raffaele Urraro si lascia trasportare verso mondi possibili, che stanno al di là del nostro umano, materiale e superficiale stanziamento: “dalla sua finestra al balcone / canta la luna e la sua canzone / scende sulla terra lentamente / accompagnata dalle scie delle stelle…”
Poeta eccezionale, Raffaele Urraro, che per esprimere il suo corposo e interessante dettato poetico, sa bene utilizzare anche il vernacolo napoletano, dando così in molte sue poesie un tocco di intensa emotività e passionalità: “’o sole s’arravoglia dint’ ‘a lampa / e straccia ‘stu lenzulo che cummoglia / ‘a terra stesa / cu’ chelle spalle ‘a fora / ‘ncopp’a ll’aria che brilla e che se more …”.
Le “Poesie” di Raffaele Urraro meritano non solo di essere lette, ma di essere soprattutto interiorizzate, in quanto offrono senza alcun dubbio un valido e importante spunto di riflessione e di meditazione, per i vari e complessi temi e contenuti, per lo stile esemplare del suo dire, e per l’intensità emotiva e figurativa dei suoi versi.

Raffaele Urraro, “Poesie”, Marcus Edizioni, Napoli 2009. Pagine 112. Euro 10.

Giuseppe Vetromile
2/11/09

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rimbalzano le mie parole

rimbalzano le mie parole
dalla terra di creta
al cielo di cristallo
e non trovano nulla
:trovano soltanto
il silenzio dell'assenza
ombra grigia
che pigia le nevrosi
del sogno

l'uomo è solo
con la mente che vola e che s'impiglia
negli spazi frantumati del nulla
e il silenzio squarcia
le pareti di pietra

è un silenzio impalpabile
come tenebra oscura
sotto le dita dell'anima

solo la parola
può uccidere il silenzio
e se svanisce nel nulla
resta l'eco trasportata dal vento

Raffaele Urraro

(da: "Poesie", pag. 57)

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Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

Una poesia fuori dal comune, Sant0Anastasia, 23 settembre 2012

PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012