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IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:

IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:
TACCUINO ANASTASIANO

28 febbraio 2012

Nuovo Contrappunto

NUOVO CONTRAPPUNTO,
Trimestrale di poesia e arte dell'Associazione Ligure di Poesia. Anno XXI nr. 1, gennaio-marzo 2012.
Comitato di redazione: Elio Andriuoli, Silvano Demarchi, Guido Zavanone. Direttore Responsabile: Silvano Demarchi.
In questo numero: Maria Luisa Spaziani, Elio Andriuoli, Silvano Demarchi, Guido Zavanone, Luciano Luisi, Lucio Pisani, Carmelo Pirrera, Gianni Rescigno, Silviano Fiorato, Giovanni Caso, Domenico Camera, Leopoldo Gamberale, Alessandro Garibbo, Rainer Maria Rilke. Recensioni di Elio Andriuoli e Silvano Demarchi.

26 febbraio 2012

La giusta collera

LA GIUSTA COLLERA - SCRITTI E POESIE DEL DISINCANTO.

Introduce il poeta Marco Scalabrino.
Saranno presenti: Gianmario Lucini (editore e poeta), e, fra gli Autori: Antonino Contiliano, Fabio D'Anna e Massimo Pastore.

Martedì 10 marzo ore 10.30: incontro con gli studenti degli Istituti Superiori di Marsala.
Ore 17: incontro con la cittadinanza.

25 febbraio 2012

La Rivista Letteraria "Secondo Tempo", Libro 44°

E' uscito il Libro 44° della Rivista "Secondo Tempo", Marcus Edizioni, Napoli 2012.
In questo numero della importante rivista di letteratura ed arte napoletana, potremo leggere:
Un editoriale di Alessandro Carandente. Testi inventivi di Gerardo Pedicini ed Alessandro Carandente. Interventi critici di: Salvatore Violante ("Omaggio a Sebastiano Vassalli"), Alfonso Malinconico ("Raffaella L. Pagliaro e le Declamationes XIX Maiores"), Ubaldo Sacripanti ("Diario di un viaggio"), Antonio Testa ("Il lungo viaggio per le strade dell'Europa della Pittura Trecentesca, del Gotico Fiorito"), Giovanni Pugliese ("La forza di un intellettuale disarmato"), Carlo Di Legge ("Pietà e compassione. Parole pesanti tra Etica (e Teologia), Antropologia ed Esistenza"), Gian Battista Nazzaro ("Moravia alla Guida"). Recensioni di: Alessandro Carandente, Gian Battista Nazzaro, Raffaele Urraro, Salvatore Violante, Gerardo Pedicini.
Copertina di Vincenzo Aulitto.

21 febbraio 2012

"Cu Rimita Menti" di Salvatore Di Marco in una nota di Mariolina La Monica

Ricevo e pubblico qui di seguito una recensione di Mariolina La Monica sul recente libro di poesie in vernacolo siciliano "Cu Rimita Menti", di Salvatore Di Marco.

LA VERITÀ DELL’AMORE NELL’ARMONIA DELLA PAROLA

Non è certo la prima volta che abbiamo l’opportunità di cogliere la voce nascosta di un uomo, il rivelabile e finanche l’irrivelabile cammino, i chiaroscuri di un’anima, per mezzo della poesia. Difatti è essa che ne legge a fondo l’indole, i momenti, le idee, la forza e le disfatte, divenendo, così, immenso lascito per chi sa scandagliare, amare, scoprire il linguaggio dei simboli, affondare nella parola, spesso, andando, anch’egli con più consapevolezza, a ricercare un approdo di più armoniosa bellezza, individuabile in un viaggio spirituale verso il trascendente, l’incorporeo.
Ebbene, a mio avviso, questo elevato messaggio è racchiuso nell’intera opera di Salvatore Di Marco, poeta e letterato di spicco di origine monrealese, a cui Tommaso Romano e la fondazione Thule hanno dedicato un convegno, svoltosi a Palermo il 22/12/2007, accentrato proprio sulla sua figura e sul suo pensiero.
Questo credo sia bastevole per indicare in lui un autore attivamente impegnato che tanto ha dato alla cultura del secondo novecento, intraprendendo inoltre un lungo e travagliato percorso di rinnovamento nell’ambito della poesia dialettale siciliana, riuscendo ad innalzare notevolmente la soglia degli obsoleti rancidi schemi, così da rappresentare oggi un pilastro portante della letteratura siciliana di oltre mezzo secolo.
Ma soffermiamoci adesso sulla raccolta di liriche in vernacolo siciliano Cu Rimita Menti (Con Remota Mente) che si avvale della prefazione del poeta e critico letterario Enzo Papa, e racchiude poesie scelte che vanno dal 1988 al 2009.
Essa si mostra come una sorta di canzoniere in cui basterebbero i pochi sotto indicati versi della poesia Iu nun c’era per capire l’intensità espressiva e cogliere il dolore che ha attraversato la vita di questo illustre rappresentante della poesia dialettale in Sicilia: “Iu, nun c’era cchiù / m’assimigghiava a taliàrimi / vistutu eguali cumu a mia / la stessa facci, l’occhiali / li scarpi, la cravatta, // una la matri, unu lu sgraviu / una la minna di lu latti.” (pag. 32).
Una poesia, la sua, di un elegante colto lirismo che si accentra sull’amore. Su quell’amore che pare essere il fulcro principale della sua esistenza, il punto di lacerazione e d’incontro tra caducità ed eternità, e viene divinamente dichiarato con versi che attingono proprio dalla profondità del sentimento la loro incisività. Quindi, versi che nulla ostentano, ma evocano con anima nuda la ricchezza e il rovello di un’anima sanguigna e tenace avvezza a scrutare l’intimo, traendo linfa espressiva dalle immagini, le sensazioni, i frammenti memoriali, per giungere a colmare il lettore di una significativa attività d’intenti e di pensiero e a proporgli la riconquista di una più giusta idea di poesia.
Infatti leggendo questa raccolta, non si può non notare l’estrema raffinatezza che si trova in molte liriche in essa racchiuse, come ad esempio: “Scinni / di ‘stu letti di sita / e gràpimi d’umbra / la to’ finestra // pi ‘sti campani azzola / cu l’ali di la prima matina. // E tu / mari supra mari / vola / e canta // stiddìa ni l’arcòva / arrivìscimi” (Arriviscimi  pag. 9).
Amore, quindi, ma anche voglia prepotente di tornare ad una vita degna di essere vissuta e che, dunque, si fa lotta, potenza creativa che si allontana dalle formule retoriche per liberamente esprimere e lasciare emergere un pathos interiore notevole: “Disìu ca nun passa / ca nun canta // disìu annidatu na li pinzera / disìu ca nun havi pietà // né stiddi pi la notti // (l’aceddi di lu ventu / vularu ’nfuti a li cimi / e passaru / lassannu ntall’aria / nuvuli e silenzi) …” (Disìu pag. 26).
Quello di Salvatore Di Marco, poeta dialettale, risulta un canto in vernacolo impregnato, per l’appunto, di lirismo, che parte dal lontano 1956 e giunge ad oggi,  avendo il coraggio di perseguire caparbiamente le strade ardite della nostra essenza isolana più schietta. Egli raggiunge ciò tramite il suo naturale trasporto verso il dialetto, i suoi personali approfondimenti sulla poesia siciliana e senza mai rinunciare alle parole del cuore, al fine di raggiungere mete che sicuramente utilizzano un linguaggio moderno e sostanziale, magistralmente intrecciato di corrispondenze ed allusioni, che rappresentano il massimo di una ricercatezza poetica che nulla ha da invidiare alla grande poesia. Un canto verace e sentito che si fa nota dell’anima, della sua luce e delle sue ombre: “Haju lu sversu: / lu munnu nun mi piaci cchiù / sta casa è surda / e nun m’arrispunni di nenti: // suspiru e suspiri ‘nvacanti. …” .(Lu sversu pag. 48)
Ecco che questa evidente ammissione di un momento di intimo sconforto diviene bellezza di una mente attiva che mai rinuncia a scrutarsi, creazione robusta che a noi l’accosta, portandoci a considerare l’eterna difficoltà d’esistere senza l’appiglio d’un bagliore più grande, che sempre tenta di farsi parola, speranza, autentico nutrimento per lo spirito di quell’intricato, singolare labirinto che è l’uomo.


Salvatore Di Marco, CU RIMITA MENTI, Quaderni del “Giornale Di Poesia Siciliana”, Palermo Febbraio 2010

Mariolina La Monica,
Casteldaccia, 9 febbraio 2012

16 febbraio 2012

Uscito il volumetto "MITOgrafie"

Ancora fresco di stampa, l'interessante volumetto edito dalla Kairos che raccoglie quattro poemetti di altrettanti autori, ispirati al mondo del Mito. Il titolo è, appunto, "MITOgrafie".
Afferma Nando Vitali nella quarta di copertina: "La natura del Mito nasce con l'essenza dell'uomo, e con il mistero profondo della sua origine. Ne siamo avvinti e straziati. Raccontare il Mito è sottrarre la natura umana alla caducità, proiettata in un eterno divenire. Il corpo affaticato si trasforma in incarnazione del divino. Capovolge le regole. Oggi, come sempre, il Mito è la sfida di piantare l'albero nel cuore dell'universo. Sperando che metta radici, e dia pace e ristoro all'esistere, che, dopotutto, è quello che più desideriamo. Essere un puntino luminoso fra le stelle. La traccia nel buio di un razzo di salvataggio".
Ed ecco i magnifici quattro che, sia pure con contenuti e toni diversi, hanno saputo attualizzare l'affascinante argomento: Giuseppe Vetromile, con il suo "Ulisse minore e la spiralità lungo mari non propri; Aldo Ferraris, con il suo "Demetra"; Vincenzo Di Maro, con il "Diario di Orfeo", ed infine (ma, per dirla all'inglese, "last but non least") Paola Casulli, con il significativo poemetto "Il centauro che voleva morire". Ogni poemetto è presentato con una breve nota introduttiva redatta dallo stesso autore.
Ottima e approfondita la lunga prefazione di Antonio Spagnuolo, che si è soffermato ampiamente su ciascuno dei quattro autori, illustrandone e dettagliandone i contenuti e i motivi ispiratori.
Originale e stupenda, come sempre, la copertina realizzata da Maria Rosaria Vado.
Un esperimento ben riuscito, che sicuramente guadagnerà il plauso del pubblico e della critica.
Prossima presentazione del volumetto: il 30 marzo presso la Feltrinelli a Napoli.

Giuseppe Vetromile, Aldo Ferraris, Vincenzo Di Maro, Paola Casulli, "MITOgrafie", Kairos Editore, Napoli, 2012. Prefazione di Antonio Spagnuolo.


Giuseppe Vetromile

L'XI Edizione del Premio Nazionale di poesia "Agostino Venanzio Reali"

L’Associazione Culturale “Agostino Venanzio Reali”, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Forlì – Cesena, del Comune di Sogliano al Rubicone, bandisce la 11ª edizione del Premio Nazionale di Poesia “AGOSTINO VENANZIO REALI”, a tema libero, per opere inedite in lingua italiana, aperto ad autori italiani e stranieri.
Scadenza: 31 maggio 2012. Le poesie dovranno pervenire entro il termine indicato, mediante raccomandata o posta prioritaria, alla Segreteria del Premio “Agostino Venanzio Reali”, c/o Comune di Sogliano al Rubicone, Piazza della Repubblica 35, 47030 Sogliano al Rubicone (FC), con l’indicazione sulla busta in stampatello “PREMIO AGOSTINO VENANZIO REALI”.
Sezioni: Il concorso è articolato in una sezione A adulti, in una sezione B giovani che non abbiano compiuto i 21 anni di età alla data di scadenza del bando e in una sezione C giovanissimi riservata agli alunni frequentanti le scuole elementari e medie.
Presentazione dei lavori: Gli autori adulti e giovani possono partecipare presentando tre (3) poesie inedite (né di più, né di meno, pena l’esclusione) ciascuna non superiore a 40 versi, mai premiate o segnalate in precedenti concorsi alla data di scadenza del bando, in 8 copie, di cui una sola dovrà contenere le proprie generalità (i giovani e i giovanissimi dovranno indicare anche la propria data di nascita). Per edite sono da intendersi anche le poesie apparse su riviste, antologie o siti Web alla data di scadenza del bando. Non possono partecipare al concorso i vincitori dei primi premi dell’anno precedente. I giovanissimi possono partecipare anche con una sola lirica, o individualmente, o per classe.
Quota di partecipazione: € 15  per gli adulti e € 5 per i giovani e i giovanissimi, da versare tramite C/C Postale n. 72276595 o bonifico Poste Sogliano IBAN n.: IT  20  J  07601  13200   000072276595 intestato a ASSOCIAZIONE CULTURALE AGOSTINO VENANZIO REALI – SOGLIANO, indicando nella causale “Quota Premio di Poesia 2012”. I giovani e i giovanissimi, se parteciperanno al premio tramite la scuola di appartenenza, potranno versare una quota complessiva di € 5,00, indipendentemente dal n. dei partecipanti. Copia della ricevuta del versamento dovrà essere allegata alle poesie presentate, insieme alla domanda di partecipazione nella quale saranno indicati le proprie generalità, il n. di telefono ed eventuale e-mail e la dichiarazione che “le poesie presentate sono inedite, di propria produzione e non sono state oggetto di premiazione o segnalazione in altri concorsi alla data di scadenza del bando”.
La Giuria, il cui giudizio è insindacabile, è così costituita: Bruno Bartoletti (Presidente), Roberta Bertozzi, Narda Fattori, Sonia Gardini, Gianfranco Lauretano, Maria Lenti, Anna Maria Tamburini .
Solo i vincitori e i segnalati saranno avvisati personalmente dalla segreteria del premio.
Premi: per la sezione A adulti 1º premio € 1000,00, 2º premio € 500,00, 3º premio € 250,00; per la sezione B giovani 1º premio € 300,00, 2º premio € 200,00, 3º premio € 100,00. Per la sezione C giovanissimi: (scuole primarie e medie): pergamena agli alunni vincitori,  pergamena e buono libri alla classe partecipante da consegnare a un rappresentante della scuola. Per la sezione C giovanissimi pergamena e un buono libro alle scuole partecipanti da consegnare a un rappresentante della scuola. Saranno inoltre riservate sei segnalazioni speciali per ogni sezione. Ai primi tre classificati delle sezioni A adulti e B giovani, oltre ai premi in denaro, saranno assegnate pergamene con profilo critico;, mentre a tutti i vincitori e ai segnalati di tutte le sezioni saranno consegnate pergamene con il risultato conseguito. I poeti premiati e segnalati inoltre saranno ospiti al pranzo nel giorno della premiazione. I lavori presentati non saranno restituiti e le poesie premiate verranno raccolte in un fascicolo che sarà distribuito gratuitamente.
Premiazione: domenica 16 settembre 2012, alle ore 10.30, nel teatro “Elisabetta Turroni” di Sogliano al Rubicone. I poeti sono tenuti a presenziare alla cerimonia di premiazione. Sono ammesse le deleghe per il ritiro dei premi ad eccezione di quelli in denaro, che verranno, qualora non riscossi personalmente, incamerati per l’edizione successiva. È consentita, su richiesta, la spedizione del premio conseguito.
Ai sensi dell’art. 10 della L. 675/96, i dati personali relativi ai partecipanti saranno utilizzati unicamente ai fini del premio. La partecipazione al concorso implica l’accettazione del presente regolamento.
Informazioni: Tel. 3343794512; e-mail: bbartoletti@gmail.com. Il bando integrale e i vincitori sono leggibili sul sito www.comune.sogliano.fc.it e sul sito: www.literary.it, dove resteranno esposti in permanenza. Il bando integrale può essere richiesto direttamente alla segreteria del premio.

13 febbraio 2012

Marisa Papa Ruggiero e i suoi "Passaggi di confine"

Andando a rivisitare i vecchi (ma sotto certi aspetti ancora vividi e splendenti) canoni simbolisti che ebbero così tanta importanza nella letteratura e nella poesia francese ed europea di fine ottocento, si potrebbe essere quasi tentati di effettuare un accostamento con la poetica della nostra brava Marisa Papa Ruggiero. Ma naturalmente una tale aderenza al movimento simbolista è, secondo me, soltanto fugace, e per certi aspetti legati ad una visione e ad un rendimento piuttosto "libratori" della parola poetica di Marisa Papa Ruggiero. Infatti, in questa sua recente raccolta, "Passaggi di confine", Edizioni L'Arca Felice, impreziosita (come sempre lo sono le pubblicazioni della Collana di arte - poesia "Coincidenze" curata da Mario Fresa) da ottimi disegni, l'autrice propone un suo degnissimo lavoro poetico, nel quale possiamo notare come ogni testo ivi incluso abbia un certo senso "libratorio", in cui cioé la parola si "libra" effettivamente, staccandosi dalla superficie della realtà ed innalzandosi verso sfere più eteree, pur tuttavia trasportando con sé una mole grandissima di significati, di immagini e di emozioni, che la parola stessa, nel verso, evoca. E non si tratta di estraneamento, di sofisticazione, in quanto, a ben vedere in attenta analisi, la poesia di Marisa Papa Ruggiero porta in grembo una verità e una descrizione dell'animo umano e dei sentimenti che l'attraversano e la sconvolgono, di fondamentale importanza. Potremmo dire invece che la sua poesia è fortemente astrattiva, o estrapolativa, nel senso che partendo da una precisa emozione o speculazione interiore o riflessione sul mondo osservato, la poetessa giunge ad una elevazione più fine e raffinata dell'argomento, direi più nobile, e quindi più universalizzata. Il lettore attento è comunque coinvolto dalle spire aeree della poesia di Marisa, cogliendone l'essenzialità pur nel loro dolce vorticare che ne inebria tutti i sensi, e forse anche oltre. Del resto, anche Mario Fresa, nella sua introduzione "Dire la vita", afferma che "Marisa Papa Ruggiero conduce la parola poetica alla tensione di una continua sfida interrogativa. La sua scrittura disegna una trama che si fonda sui cardini dell'Apertura e della Possibilità..." (ved. par. 1). E ancora, al par. 4.: "La lingua di Marisa Papa Ruggiero non definisce, ma riassume, distrugge e ricrea, giungendo a scompaginare e a riformulare le coordinate del linguaggio razionalmente organizzato".
Mi sembra dunque ovvio che la poetica della nostra autrice sia davvero eccezionalmente ispirata, che parte cioè da un intimo segreto impulso creativo, elaborato e plasmato poi tramite la sua grande e intelligente capacità tecnica espressiva. E particolarmente indovinato e aderente è il titolo della raccolta, "Passaggi di confine", come a voler confermare questo distacco, anzi, questa "traslazione" o "prolungamento" della parola poetica verso un confine emozionale, dove si raccordano e prendono forma alla fine (ma non nel senso di un punto fermo: la poesia è sempre un transito, viene, si sofferma, e prosegue...) i significanti e le figurazioni, tutte dotate di intense colorazioni e, soprattutto, di melodiose gradazioni sonore: "Sapersi voce tacendo / sapersi corpo / che plasma due distanze / simulando accenti passi sul filo / al di qua di noi su questa / ventosa soglia che ci guarda / noi asintoti erranti / su binari in viaggio / mancando il punto / il solo scatto di congiunzione / che spezzi il sistema / mancare / l'unica volta / mentre a picco precipita / la scala antincendio". Dunque, una poesia, quella di Marisa Papa Ruggiero, che si verticalizza, che tende "asintoticamente" all'infinito, che lavora sul suono e sull'immagine evocatrice della parola poetica, portandola molto al di là del mero strato materiale e corporeo della realtà, sublimando così, in modo veramente personale ed originale, la profonda ed inesprimibile verità che ciascuno si porta dentro.

Marisa Papa Ruggiero, "Passaggi di confine", Edizioni L'Arca Felice, Salerno, 2011. Collana di arte-poesia "Coincidenze" a cura di Mario Fresa, nr. 37

Giuseppe Vetromile
13 febbraio 2012 

8 febbraio 2012

Rossella Luongo e il suo eclettismo letterario


Non credo sia esagerato o addirittura pleonastico definire l'attività letteraria di Rossella Luongo aderente ad una veduta e ad un comportamento marcatamente eclettico, inteso anche nel senso classico del termine, che come sappiamo si riferisce ad una ben determinata corrente filosofica dell'antica Grecia. Il suo eclettismo si manifesta dunque in due categorie letterarie che, spesso, in un autore si pongono su due diversi piani di interesse e di rendimento: mi riferisco alla poesia e alla narrativa, che, come dicevo, convivono ma non sempre riescono contemporaneamente al massimo grado di qualità e di resa. Potrei tirare qui in ballo esempi che possono risultare banali, come il caso di Alessandro Manzoni, autore di indiscutibile eccellenza sul piano della narrativa, un po' meno su quello della poesia. O, come d'altra parte avviene per molti poeti, si ha una linea principale e più "sostanzialmente" poetica, a scapito di esperimenti narrativi di discreta qualità più o meno riusciti.
Non è questo il caso di Rossella Luongo, autrice avellinese che in questi ultimi anni ha dimostrato una sempre crescente qualità letteraria, riuscendo a collocarsi tra i nomi più autorevoli dell'attuale panorama culturale, non solo regionale, ma addirittura nazionale. In lei, infatti, convivono, sì, i due aspetti creativi e fattivi del filone letterario, la poesia e la narrativa, ma vi convivono certamente in modo alto, significativo e, soprattutto, ambivalente, nel senso che nessuna delle due "propensioni" ha il sopravvento sull'altra, il che porta a definire la nostra autrice indifferentemente poetessa e/o scrittrice.
Conoscevo già, avendola seguita molto da vicino, la produzione poetica di Rossella Luongo, e il suo percorso sempre più ricco e profondo di ricerca e di lavoro interiore: da "La fata ed il poeta" del 2007, a "Canti metropolitani" del 2009, per giungere a "Ipotesi di contrasto" del 2010, oltre a vari testi pubblicati in importanti antologie e rubriche varie. Ma la sua vena narrativa, anche se non ha sortito pubblicazioni in contemporanea a queste sue raccolte poetiche già citate, era già sorprendentemente manifesta e già indubbiamente di qualità, come dimostrano anche alcuni premi ottenuti in concorsi letterari per inediti di comprovata validità. E, d'altra parte, il suo lungo arrovellarsi in questo campo, il suo continuo rivedere e "riscrivere" le storie, denotano un interesse e una dedizione pari, se non superiore, al suo stesso "lato poetico", ricavandone e dimostrandone la qualità e la bontà.
Ora dunque le due "direttrici" letterarie non potevano non sortire in una contemporanea pubblicazione, e di poesia e di narrativa: da una parte abbiamo "Passaggi di piccole cose", e dall'altra "Borderline".
In "Passaggi di piccole cose" (Edizioni Joker), Rossella Luongo conferma e addirittura affina la sua architettura poetica, basata su quadri espositivi che raffigurano realtà, momenti, stati d'animo e situazioni correlate, espressi in modo essenziale e stringato, dando molto valore alla parola in sé, ed esplicitando il tutto con il minimo utilizzo di forme verbali che potrebbero nascondere una certa ridondanza, contraria all'essenzialità del dire della nostra Autrice: una economia della forma poetica, dunque, che non implica assolutamente una povertà della sostanza e del significato, anzi, ne accentua e ne approfondisce il contenuto. I suoi versi, anche in questa pregevole raccolta, continuano ad essere dotati di quella compattezza organica, di quella stentoreità già riscontrata nelle precedenti raccolte, ma che ad una lettura più attenta si sciolgono poi in forti ed emozionanti flashes inventivi: "È bello rivederti / come innaffiare un fiore / screziato, delicato / dalle terrazze del cuore / ai profumi nel tempo, / ecco perchè ti dico / vorrei invecchiare così, / per sentieri di rughe / e astri lucenti, così / in un universo di pace": è solo un esempio, ma in tutti i versi di Rossella Luongo è  significativo l'uso frequente di termini usuali per indicare tutt'altro, come "terrazze del cuore" e "sentieri di rughe": sono costruzioni ispirate che fanno di un poeta un vero poeta, in quanto riescono a "giocare" con la parola e con i termini, in modo intelligente e creativo, fornendo al lettore una nuova chiave di lettura.
La raccolta, suddivisa in tre parti, "Variazioni sul tema", "Intermezzo" e "In nome e per conto", denota un'ottima organicità e la capacità, da parte dell'autrice, di saper ben individuare i momenti e il flusso logico dell'invenzione poetante lungo un percorso introspettivo e costruttivo di indubbio valore.
Ma, come dicevamo, Rossella Luongo ha un altro campo, parallelo alla poesia, in cui convogliare tutta la sua forza artistica: la narrativa. E' un campo sicuramente complementare e dello stesso valore, perchè in esso la Luongo esplicita tutto il resto, cioè tutto quello che in poesia non le è stato permesso, pur conservando le medesime naturali profonde sorgenti artistiche e creative, indissolubilmente legate alla sua umanità. Con la narrativa, in effetti, Rossella Luongo integra e completa la sua anima letteraria, preferendo una linea e delle argomentazioni particolarmente interessanti e attive, che coinvolgono il lettore e lo tengono in qualche modo "inchiodato" e compartecipe, come spesso accade nei "thriller". Ma i suoi racconti vanno oltre, vanno al di là del mero fatto episodico di un thriller, che si esaurisce in se stesso nell'appagare solo la curiosità di scoprire l'"assassino" o svelare l'arcano alla fine del testo. Nei racconti di Rossella Luongo, infatti, l'eventuale episodio scabroso, triste e che quasi sempre si conclude con la disfatta psichica e anche addirittura fisica del protagonista, c'è tutto un substrato psicologico, umano e sociale che traspare come al di là di un velo, è latente e sempre in agguato il mondo con tutti i suoi problemi quotidiani e comportamentali. Si tratta, appunto, di racconti "borderline", come la stessa autrice ha intitolato questa sua raccolta, titolo che non poteva essere più appropriato. "Borderline" è infatti costituito da una serie di racconti legati tra di loro da alcune rilevanti caratteristiche principali, che potremmo così riassumere in breve: situazioni estreme, profonda crisi psicologica e umana dei personaggi, dettato e struttura essenziale (come nella sua poetica!) e fluida.
Dal primo racconto, "Tra due gocce", e fino all'ultimo, "Game over", traspare evidente l'eccezionalità del fatto narrato, spesso inverosimile, straordinario, al limite del credibile e del possibile. E vi è una notevole carica di mistero, di "suspence", vi aleggia sovente un'aria grigia e dolorosa, come se un destino avverso e ineluttabile incombesse sui personaggi. Ma queste trame narrative sono soltanto uno scenario, estremo, appunto, "borderline", per permettere a Rossella Luongo di scandagliare, indagare, analizzare, dipanare ed infine offrire al lettore tutta una serie di situazioni umane, sociali e psicologiche particolarmente difficili e intricate, volendo al tempo stesso suggerire qualche indicazione se non proprio risolutiva, almeno rientrante nella sfera della normalità quotidiana. Così, ad esempio, i due amanti della storia "Delizia ai lamponi", pur sconvolti interiormente per il loro tradimento nei confronti dei rispettivi coniugi, accettano alla fine rassegnati una vita che, nonostante i necessari sotterfugi, li appagherà nell'amore e nel raggiungimento di una personale felicità. Oppure ancora nella storia dei gemelli, "Gemini", nella quale il protagonista, dopo una tragedia familiare precedentemente annunciatagli da una zingara, si rende conto di aver vissuto per niente, anzi di essere stato lui stesso la causa del dramma che ha coinvolto prima la moglie e poi i suoi figli gemelli, portandolo poi a riflettere miseramente sulla precarietà della vita.
Racconti ben costruiti, dunque, di sicura presa sul lettore, perchè assolutamente non superficiali e lineari: Rossella Luongo sa infatti scendere molto bene, con la sua narrazione incalzante, negli interstizi del cuore, della mente e dell'anima, in profondità, sviscerando ogni minimo dettaglio psicologico e umano. Intelligente anche l'uso di appropriate citazioni all'inizio di ciascun racconto e la sua "guida" all'ascolto, come per suggerire l'appropriata aria musicale di sottofondo, per poter meglio riflettere sulla storia e sulle sue implicazioni.
Due libri, "Passaggi di piccole cose" e "Borderline", che costituiscono attualmente una vera pietra miliare nel percorso letterario di Rossella Luongo, percorso destinato a raggiungere certamente orizzonti ancora più ampi e luminosi.

Rossella Luongo, "Passaggi di piccole cose", Edizioni Joker, Novi Ligure, 2011. Prefazione di Claudio Damiani.
Rossella Luongo, "Borderline", edizione autoprodotta, 2011.
Le copertine dei due libri sono state realizzate da Luciano Ladislai.

Giuseppe Vetromile
8/2/11

1 febbraio 2012

L'Antologia "Oltre l'ostacolo"

Grazie all'opera instancabile di diffusione e promozione della cultura poetica di Renato Pigliacampo, lui stesso poeta di prim'ordine, è stata realizzata una interessante antologia che comprende le poesie premiate e segnalate alla XXII edizione 2011 del Concorso Internazionale di poesia "Città di Porto Recanati", con alcune poesie delle precedenti edizioni.
Come spiega lo stesso Renato Pigliacampo, fondatore e organizzatore del premio, la cui prima edizione risale al 1981, i Poeti che partecipano a questo importante concorso letterario, sono poeti con la "P" maiuscola. Ciò vuol dire che sono autori che antepongono ideatività forti nell'esprimere le loro emozioni, e lo sforzo, e anche il pregio del concorso, consiste nello stimolare questa apertura verso la società, cosiddetta "normale", per conseguire migliori risultati nella comunicazione poetica.
Il libro, oltre a riportare tutte le poesie vincitrici di questa XXII edizione, è completato dalle motivazioni della giuria e dalle esaurienti note bio-bibliografiche degli autori partecipanti.
Renato Pigliacampo, che ne è il curatore, recanatese, è psicologo dirigente in una ASL delle Marche, ed attualmente è docente a contratto all'Università di Macerata di Lingua e linguaggi per il sostegno (Laboratorio) e di psicologia dei disabili sensoriali. E' autore di molte opere scientifiche e di testi di poesia.
I poeti compresi nell'antologia sono: Accattoli Francesco, Amato Giuseppina, Amato Michele, Angelici Ida, Bagnoli Roberta, Campisano Cancemi Alfonsina, Carrubba Lucia Elvira, Castignani Piazza Cesarina, Cicala Santi, Coacci Marcello, Damiano Antonio, De Marchi Lella, De Santis Lorenzo, Di Ridolfi Ramona, Fragomeni Emilia, Ghidetti Nadia, Giovanditto Rosanna, Gregorini Daniela, Heaney Séamus, Luiso Domenico, Madsen Willard J., Mincone Fantino, Nardin Donatella, Pigliacampo Renato, Pinterpe Renzo, Prestano Bertozzi Francesca, Roncaglia Campanelli Rosalba, Taborro Gino, Tamaro Tristano, Torregiani Novella, Valli Elena, Vetromile Giuseppe, Vicaretti Umberto, Wandurraga Lesmes Dagoberto.

Le Foto de "La Rocciapoesia 3"

Le foto dell'incontro de "La Rocciapoesia 2", a Pratella, il 27 ottobre 2012

Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

Una poesia fuori dal comune, Sant0Anastasia, 23 settembre 2012

PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012