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IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:

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TACCUINO ANASTASIANO

26 marzo 2009

Una vera "Presenza"

Una “Presenza” che ora si è rivestita di impalpabile e spirituale consistenza celeste: Luigi Pumpo non è più su questa terra, ma continua il suo viaggio e la sua “presenza”, la sua poesia, nell’Oltre.
E’ stata una notizia tristissima e inattesa, anche se sapevamo un po’ tutti del suo stato fisico non buono che lo angustiava da molto tempo, ma che mai ci avrebbe indotto a pensare ad una fine così repentina. Una notizia che mi ha molto scosso ed emozionato, perché ritengo personalmente il professor Luigi Pumpo mio “maestro” e primo estimatore della mia attività poetica: fu infatti grazie a Lui che, nel lontano 1976, cominciai a muovere i primi “timidi passi” scrivendo poesie sulla rivista “Presenza” e partecipando con successo ai concorsi letterari che Egli organizzava. Da allora, i miei rapporti ed incontri con il professor Luigi Pumpo si sono sempre mantenuti assai cordiali e frequenti, e la grande stima che nutrivo nei Suoi confronti si è via via arricchita di un affettuoso sentimento di amicizia e di riconoscimento; tale stima mi è stata ricambiata ed ho avuto il grande piacere e onore di far parte, in questi ultimi anni, della Giuria nei Suoi Premi Letterari più importanti: la “Primavera Strianese” e il “Città di Pompei”.
Nato ad Eboli nel 1927, Luigi Pumpo è stato fin dalla giovane età un grande conoscitore della poesia e della letteratura italiana, specialmente quella meridionale; è stato giornalista, saggista, poeta, scrittore, critico letterario, editore (tantissimi i libri e le Antologie della Collana “Presenza”) ma soprattutto infaticabile e validissimo operatore culturale, davvero un insostituibile “punto di riferimento” a Striano, cittadina nella quale risiedeva ormai da tanti anni con la Sua Famiglia, e nei nostri territori vesuviani; ma la sua notorietà, la sua serietà e competenza di critico letterario e di promotore e organizzatore di eventi letterari di prim’ordine, hanno certamente varcato i confini campani, giungendo in tutto il resto d’Italia.
Lo ricordiamo particolarmente per i Premi Letterari “Primavera Strianese” e “Città di Pompei”, ma anche per le altre numerosissime iniziative, rassegne e incontri di poesia. Ha fatto parte di prestigiose giurie di premi letterari, come il “Molinello”, ma la sua creatura più preziosa credo che sia e rimanga “Presenza”, una rivista letteraria che ha dato voce a tantissimi importanti poeti, e che il professor Pumpo, da più di un trentennio, ha portato avanti con impegno, entusiasmo, sacrifici e abnegazione.
Il caro Professor Pumpo, la Sua Poesia, rimane ora una vera “Presenza”, un’impronta indelebile e indimenticabile in tutti noi. Addio, Professore!

Giuseppe Vetromile
26/3/2009

22 marzo 2009

Luigi Franzese, un pittore "vulcanico"

Ho conosciuto Luigi Franzese in occasione della presentazione del libro di Salvatore ViolanteSulle tracce dell’uomo” a Torre Annunziata, ed ho subito avuto l’impressione di trovarmi dinanzi una di quelle persone che nella loro apparente semplicità e bonarietà, hanno in sé tantissima ricchezza umana, e un talento artistico di prim’ordine che si manifesta soprattutto con la pittura.
Un grande artista, dunque, che, proprio come i veri grandi artisti, non si autocelebra ma, anzi, appare e si comporta da “persona qualsiasi” pur essendo consapevole del suo tesoro.
Non sono un critico d’arte e questa breve nota non vuole essere uno studio o una lettura interpretativa delle sue opere pittoriche, ma soltanto una personale riflessione sull’incontro. Del resto, già altri critici qualificatissimi, tra i quali il nostro comune amico Raffaele Urraro, hanno bene illustrato la pittura di Luigi Franzese, e l’ultimo catalogo che ho avuto il piacere e l’onore di ricevere, intitolato “Di materia in materia”, ne è il compendio più “poetico” e interessante.
Giorni fa, a casa di Raffaele Urraro, avevo già “visto” (le virgolette sono necessarie, perché non è stata una visione diretta…) su internet alcune opere di Luigi Franzese, del ciclo “Vesuvianità”, opere che mi hanno impressionato ed emozionato per la forza “vulcanica” in esse manifesta, con la scelta appropriata della tecnica e dei colori, ma anche per la sottintesa poesia della continua trasformazione della materia e del suo perpetuo rinnovarsi e ricrearsi. Colori e tonalità che emanano calore e luce, sentimento di timore reverenziale ma anche di dolcezza, nei confronti di una natura che è raffigurata ancora, e giustamente, libera di rigenerarsi così come è scritto nel libro di Dio.
Luigi Franzese è nato a San Giuseppe Vesuviano, e in questa cittadina ha il suo Studio. Tantissimi sono i riconoscimenti ottenuti e le personali realizzate. Ultimamente ha esposto le sue opere nelle sale del Museo Gracco, a Pompei.
Da semplice poeta e amante di tutte le espressioni artistiche, un’ammirazione spontanea ed affettuosa mi nasce nei confronti del nuovo amico, Luigi Franzese, pittore vulcanico e persona gentile e schietta, e al quale auguriamo sempre maggiori e meritati successi.

Giuseppe Vetromile
22/3/2009

21 marzo 2009

Presentato a Torre Annunziata il nuovo libro di Salvatore Violante, "Sulle tracce dell'uomo"

L’ultimo colpo di freddo invernale non ha impedito al calore umano e al fuoco vesuviano della poesia di Salvatore Violante di allietare l’interessante e ben organizzata presentazione del libro “Sulle tracce dell’uomo”, tenutasi ieri, venerdì 20 marzo, presso il salone del Circolo dei Professionisti e degli Artisti – Caffè Letterario, a Torre Annunziata.
Della poesia e del libro di Salvatore Violante hanno discusso dettagliatamente i critici Enzo Rega ed Alessandro Carandente, dopo i saluti e l’introduzione della professoressa Maria Elefante, assessore alle Politiche Culturali di Torre Annunziata e anche lei valente critico letterario (è sua la post-fazione a quest’ultimo libro del Violante).
I versi già molto pregnanti e diretti dell’autore, hanno acquistato ancora maggiore enfasi e sonorità, grazie alla declamazione dell’attore Giuseppe Nutini, che ha interpretato le poesie di Salvatore Violante con grande professionalità e suscitando forti emozioni fra il pubblico che, numeroso e attento, ha seguito tutto l’incontro. E non poteva certo mancare anche la musica, che sovente si “accompagna” alla poesia in una perfetta integrazione artistica: la chitarra e la voce calda e melodiosa di Daniela Picciau ha infatti incorniciato e concluso la bella serata poetica.
Molti gli amici e valenti artisti, pittori e poeti presenti: da Mario Apuzzo e gentile consorte signora Colomba Iovino (Centro Studi Xeniart Terzigno-Minori), a Prisco De Vivo, a Luigi Franzese; da Raffaele Urraro a Gerardo Pedicini, da Ernesto Filoso a Giuseppe Vetromile.
L’incontro era inserito nel più vasto programma culturale organizzato dall’Assessorato alle Politiche Culturali di Torre Annunziata, denominato “Feriae Oplontinae – Musa Calliope”.

Giuseppe Vetromile
21/3/2009

17 marzo 2009

La "ricerca dell'uomo" in Salvatore Violante

Ho sempre pensato che esprimere in poesia, e con la poesia, argomenti e concetti inerenti al sociale, al mondo quotidiano di tutti i giorni, possa essere oltremodo rischioso e difficile, se non altro per il rischio di cadere nel mero cronachismo o nel banale dettato dai toni crudi e rassegnati. Una poesia che si presta soltanto alla semplice esposizione di fatti e situazioni dell’àmbito terreno e materiale, senza assumere da questi i motivi profondi e umani, psicologici e sentimentali, finanche filosofici, per poi innalzarli al rango di alta poesia, resta relegata a mio parere a semplici tentativi di scrittura domenicale, praticata per hobby o passatempo che dir si voglia.
Ma non è certo questo il caso di Salvatore Violante, noto poeta di Terzigno e attivo e fervido frequentatore della poesia campana, con incontri, eventi letterari e serate dedicate all’arte e alla poesia. Salvatore Violante è un poeta molto particolare e originale, in quanto pur seguendo e frequentando l’attuale panorama della poesia colta napoletana e campana, ha una sua personalissima impronta che lo distingue e lo premia qualitativamente. Il suo ultimo libro, “Sulle tracce dell’uomo”, edito dalla Marcus Edizioni di Napoli, di Alessandro Carandente, è in effetti una ulteriore riprova, se mai ce ne fosse la necessità, del suo talento poetico.
Si tratta di una pubblicazione tipograficamente elegante, anche per la bella copertina che riproduce un dipinto olio su tela dell’artista Lucio Rosco, nella quale il nostro Salvatore Violante ha compendiato molti suoi testi poetici, recenti e meno recenti, compreso un’appendice in cui compare una silloge, “Moti e Terremoti”, già edita nel 1984 a Torino ma ormai esaurita. Sembrerebbe dunque, a prima vista, una confezione poetica disomogenea, ma non lo è affatto, in quanto il sottile quanto marcato leitmotiv che lega tutta l’opera sta, oltre naturalmente nella spiccata personalità poetica dell’autore, proprio nel titolo, “Sulle tracce dell’uomo”. Questo nuovo libro del Violante può infatti considerarsi un vero e proprio viaggio, un excursus al’interno dell’uomo e della sua natura sociale, materiale e psicologica, per trovarvi le vere ragioni dell’essere, e per tentare di dare una risposta alla sua inclinazione (sovente!) al degrado, alla cattiveria, alla furbizia e alle altre nequizie che contraddistinguono l’uomo moderno, in special modo l’homo politicus, e ancora più specificatamente l’homo politicus italiano (“Cani, canaglie, / randagi per le strade / umidi resti, / plastiche e nitrati… / c’è tutto quanto il mondo, / il suo consumo / il fiume-fogna, il mare che s’abbruna”). E’ un canto spesso rabbioso e veemente, intriso di sottile e caustica ironia, quello di Salvatore Violante, un canto sulfureo, ribollente come la terra forte del Vesuvio, alla quale egli è saldamente legato, come afferma anche Maria Elefante nella sua puntuale e ottima nota critica in quarta di copertina. Una poesia di denuncia, nella quale non manca la satira, ma sempre condotta e gestita sapientemente e con intelligente capacità di resa lirica, di studiata architettura poetica, di ricerca lessicale e del giusto tono, delle giuste figure retoriche e giochi di parole (“Il prodotto interno è lordo / se al pane aggiungi il lardo / se corri senza posa / e ti ritrovi peso: / andiamo a fare screening / dell’attimo librato… La data è un’abitudine / come il denaro andato.”).
Il filo conduttore che lega tutta la poetica di Salvatore Violante attraverso una lunga, estenuante, drammatica, ma tenace ricerca delle “tracce dell’uomo”, dell’uomo vero, che possa epurarsi grazie alla denuncia, grazie all’evidenza fortemente icastica espressa dall’autore di questo interessante libro, è dunque questa sua poetica rampante e sgraffiante; ma il nostro è un poeta completo ed esperto, per cui non mancano affatto pagine di alta liricità e di intensa emotività, intrise d’amore e di nostalgia, di forte sentimento (“Com’eri bella / e viva e sana e santa / Marie Martine / quando bevevi il sole / e l’aria dei gerani, / il rosso manto…”). Il che denota in Salvatore Violante una presenza costante e profonda della poesia connaturata intimamente e inscindibilmente alla sua stessa gentile, impavida, gagliarda e umanissima natura di vero poeta.

Salvatore Violante, “Sulle tracce dell’uomo”, Marcus Edizioni, Napoli, 2009.
Nota introduttiva di Rubina Giorgi. Nota critica in quarta di copertina di Maria Elefante.

Giuseppe Vetromile
17/3/2009

13 marzo 2009

Il Diario inverso di Lucianna Argentino

Sembrerebbe a prima vista il solito gioco di parole, dalla doppia interpretazione “diario inverso” e “diario in/verso”, il titolo di quest’ultimo libro dell’ormai affermata poetessa romana Lucianna Argentino. Ma se anche così fosse, e non è detto che lo sia, per i motivi che tenterò di chiarire più avanti, il fatto non produrrebbe altro che un accrescimento del valore contenutistico e allusivo dell’opera, considerato che, in poesia, è giusto e finanche normale che i termini, le parole, i versi, si moltiplichino in un caleidoscopio di significati che stimolano nel lettore ulteriori ricerche e riflessioni.
Detto questo, e mi sembra di aprire un’altra porta sull’estetica e sul modo di poetare della nostra Lucianna, io penso piuttosto che l’autrice abbia voluto sintetizzare in questo titolo davvero indovinato (personalmente ritengo che il titolo di un’opera, specialmente di una raccolta poetica, debba in qualche modo essere il “biglietto da visita”, il nocciolo, di quanto vi è esposto), il suo procedimento, il suo viaggio e la sua esperienza in questo intervallo di spazio-tempo che è addensato nel libro. Conosciamo già Lucianna Argentino per la sua proficua attività non solo di poetessa, ma anche di operatrice culturale e di organizzatrice di eventi letterari, ed io in particolare mi onoro di averla seguita dall’inizio, complimentandomi con lei per le veloci e meritate sue affermazioni che da subito l’hanno innalzata sul piano serio, serissimo, e di grande qualità, della poesia italiana attuale, avendo prodotto tra l’altro un numero cospicuo di pubblicazioni (ricordo in particolare “Mutamento”, della Fermenti, da me recensito su “Pomezia Notizie”). E quindi il suo discorso continua, con questo “Diario inverso”, e c’è senz’altro quel profondo e robusto filo che lega, in ogni poeta che si rispetti, tutte le opere, tutte le poesie: poesie e libri di poesie che, come tante isole di un vasto arcipelago, sono espressioni di uno stesso tessuto, di una stessa “terra sottomarina” in perenne ribollire.
Ma veniamo al libro. L’interpretazione complessiva che ne ricavo, dopo averlo letto con piacere e sintonia, conferma la mia primaria impressione già esposta, e cioè che Lucianna non fa altro che ribadire, in un modo sempre più alto poeticamente e sempre più vicino a quella, oserei dire, perfezione di metro e di stile che caratterizza i poeti maturi e consolidati, il suo excursus nel mondo interiore, a “ritroso”, per recuperare quanto più possibile identità, risposte, verità, lacerti e brani di quella cosa profonda e impalpabile chiamata anima. Non a caso nella interessante e approfondita indagine del prefatore, Marco Guzzi, si evidenzia questa tendenza, questo tentativo di sprofondare nel mistero di sé per trovarvi “quell’altrove dove le cose si spogliano di vaghezza per indossare una nitidezza più prossima alla verità”. E’ dunque un viaggio a ritroso, dicevamo, per ricapitolare il bagaglio umano e sensoriale di sé, riportando su un “diario inverso” la propria forza, il proprio coraggio e tutta la propria essenza, non per “resettare” il proprio vissuto, ma per comprenderlo meglio e per risalire la china: “Sotto la lingua di muschio della notte / l’intimità del mattino è un abbraccio / senza il calore delle braccia / eppure tintinna e porta un tempo nuovo / a ciò che manda avanti il mondo / e al nonostante che ci fa belli”. Ed è questo solo un esempio, ma in tutte le cinquantadue composizioni poetiche che formano questo “diario inverso”, traspare evidente, a mio parere, la ricerca pertinace, lo scavo interiore, il recupero a piene mani di una umanità deflagrata, sminuita e spezzettata. E i termini sono originali, come originale e personalissima è la struttura poetica propria di Lucianna, un taglio dai toni immediati e dolcemente aggressivi, capaci di scuotere intimamente il lettore, il che è già di per sé attestazione di grande e vera poesia.

Lucianna Argentino, “Diario inverso”, Manni Editore, 2006

Giuseppe Vetromile
13/3/09

11 marzo 2009

Una interessante "Plaquette" poetica bilingue

Ancora una volta la poesia dimostra che il confine etnico-linguistico non esiste; o meglio, la vera poesia è talmente alta e al di sopra di ogni “sospettosa” remora nazionalista, che può aprirsi a tutti attingendo, integrando e rilanciando una voce, una lirica, un mondo interiore e un sentimento dai risvolti universali. E non si tratta, si badi bene, di “traduzione” o trasposizione di un modo di poetare in un altro, bensì di vero accordo a due voci, sullo stesso piano poetico: è il caso di questo poemetto di Gerardo Pedicini e Violeta Zidonyte, intitolato “Nostro tempo”, “Musu Laikas” nella lingua lituana della co-autrice.
Si tratta dunque di un lavoro bi-lingue, italiano e lituano, ma originale ed interessante proprio perché l’integrazione tra i due poeti è perfetta: sono poesie che Gerardo Pedicini, valente poeta, scrittore e critico d’arte napoletano, collaboratore della rivista letteraria “Secondo Tempo” di Alessandro Carandente, ha scritto e pubblicato nei romanzi di Violeta Zidonyte, poetessa e scrittrice lituana, che a sua volta ha saputo interpretarle nella sua lingua. La plaquette, che è composta da tre poesie (“Vieni e rimani”, “Itaca” e “Atene”) e da un breve poemetto di cinque strofe, nella doppia esposizione italiana e lituana, risulta così gradevole nella lettura ed armonioso, sobrio nella veste editoriale ma senz’altro di elevato contenuto letterario.

MUSU LAIKAS / NOSTRO TEMPO, Violeta Zidonyte / Gerardo Pedicini, Ediz. “Kalendarius” 2009

Giuseppe Vetromile
11/3/09

Itaca

Il vento spinge antiche memorie
e sale dal mare
la voce umida del tempo.

Tra gli ulivi la tua ombra
è come ferma.

Altro non c'è che questo
profumo di terra arsa
che si ferma in gola.

Itake

Vejas dvelkia, atminti sena nubloskia
ir kyla virs juros
laiko balsas sudrekes.

Tarp alyvu tavo seselis
tarsi sustinges.

Kitko nera, tiktai sis
kvapas degancios zemes,
kur stringa galugerkly.


E ancora di Gerardo Pedicini: "GIORNALE DI BORDO DAL BALTICO", otto poesie di Gerardo Pedicini tradotte in lituano da Violeta Zidonyte, in inglese e francese da Manuela Batul Giangrande; nel testo, tre acquerelli della stessa Violeta Zidonyte.

8 marzo 2009

I risultati della VII Edizione del Concorso Naz. di poesia Città di Sant'Anastasia

La VII Edizione del Concorso Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia” ha i suoi vincitori.
La Giuria, composta dal poeta Ciro Carfora, dalla scrittrice professoressa Anna Gertrude Pessina, dal professor Gerardo Santella, dal poeta e saggista professor Raffaele Urraro, dall’Assessore alla Cultura del Comune di Sant’Anastasia, dottor Luigi De Simone, e coordinata dall’ideatore e organizzatore del concorso, poeta Giuseppe Vetromile, riunitasi nei giorni scorsi, ha infatti stilato la graduatoria finale dei vincitori e dei segnalati.
Nessuna novità degna di rilievo, in questa settima edizione, sia per quanto riguarda il numero dei partecipanti, che si è mantenuto costante, sia per la qualità, sempre buona, dei testi presentati. La peculiarità, semmai, sta nella puntualità e nella riuscita di un evento che, nonostante le ovvie difficoltà di realizzazione, si ripresenta immancabilmente ogni anno, e per il settimo anno consecutivo, ottenendo sempre maggiori consensi sia dai partecipanti che dai critici e dagli operatori culturali che ben conoscono i tantissimi concorsi di poesia che si svolgono in Italia e che sovente hanno esiti e frequenze non sempre soddisfacenti!
Il Concorso Città di Sant’Anastasia non sarà un concorso di grandissima rilevanza nazionale, per entità di premi messi a disposizione e per numero di partecipanti, ma ciò non toglie che si tratta, come dicevamo, e senza alcuna retorica, di un concorso serio, costante, trasparente, che premia la buona qualità e incoraggia gli esordienti, i giovani, e i talenti locali. D’altra parte non poteva essere altrimenti, considerata la grande competenza della Giuria, che per questa settima edizione si è avvalsa del contributo di due nuovi membri, il professor Urraro e il dottor De Simone, entrambi molto vicini al mondo della poesia. E grazie anche alla fiducia, al patrocinio e al sostegno offerti dall’Amministrazione Comunale di Sant’Anastasia, in particolare proprio dall’Assessorato alla Cultura, in questo ormai consolidato appuntamento con i migliori poeti italiani, che ha permesso agli organizzatori del concorso (il Circolo “IncontrArci” e il poeta Giuseppe Vetromile) di lavorare con serenità ed entusiasmo, con l’obiettivo di rendere il concorso sempre più affermato e qualificante nel vasto panorama dei premi letterari italiani, dando inoltre notorietà e lustro alla nostra cittadina vesuviana.
Un grazie anche all’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e alla Provincia di Napoli, Assessorato alla Pubblica Istruzione, che immancabilmente hanno concesso, anche per questa settima edizione, il loro Patrocinio morale, mettendo a disposizione dei premiati e dei segnalati interessanti pubblicazioni artistiche.
I premiati di quest’anno: per la sezione a tema libero al primo posto è risultato il poeta Rodolfo Vettorello, di Milano; al secondo Marcello De Santis di Tivoli, Roma, e al terzo Umberto Vicaretti, di Luco dei Marsi, L’Aquila. A seguire, un premio speciale della giuria a Pasquale Balestriere di Barano d’Ischia, Napoli.
Per la sezione dedicata all’ambiente e territorio vesuviano, al primo posto si è classificato il poeta Adolfo Silveto, di Boscotrecase, Napoli, mentre al poeta Lenio Vallati di Sesto Fiorentino, Firenze, sarà conferito il premio “Napoli Cultural Classic” offerto dalla poetessa Anna Bruno, vicepresidente dell’omonima Associazione nolana. Erlinda Guida, di Frattamaggiore, Napoli, riceverà invece il primo premio per la sezione “Giovani”, mentre al giovane poeta anastasiano Raffaele Liguoro andrà il primo premio per la sezione “Autori locali”. Come sempre, infine, oggetti in rame dell’artigianato locale saranno offerti ai poeti segnalati delle varie sezioni.La cerimonia di premiazione, alla quale tutti sono invitati, è prevista per il prossimo 18 aprile, in luogo da stabilirsi.

6 marzo 2009

Un "Ottomarzo in versi" ben riuscito

Il maltempo non ha impedito alle coraggiose e bravissime poetesse di Avellino, Lioni, Battipaglia, Napoli e dintorni, di raggiungere la sede del Circolo “IncontrArci”, a Sant’Anastasia, dove il Circolo Letterario Anastasiano di Giuseppe Vetromile aveva programmato l’incontro di letture poetiche al femminile intitolato “Ottomarzo in versi”, per ribadire ancora una volta la forza, la volontà e la tenacia, la riscossa e la dolce memoria delle donne che ogni giorno combattono ancora per i sacrosanti diritti di uguaglianza e di rispetto nel mondo cosiddetto civile ma che è tuttora sordo, purtroppo ancora molte volte, alla voce delle donne. Voce che la sera del 5 marzo, nel salone del Circolo “IncontrArci” si è però fatta sentire alta, melodiosa, armonica, meravigliosamente femminile, poeticamente femminile!
Da Anna Bruno, poetessa e scrittrice di Somma Vesuviana, organizzatrice del concorso nazionale di poesia “Napoli Cultural Classic” e Vice Presidente dell’omonima Associazione; ad Anna Gertrude Pessina, di Napoli, poetessa, scrittrice e critico letterario, componente di molte giurie di concorsi letterari, tra i quali il nostro “Città di Sant’Anastasia”; da Rossella Tempesta, di Napoli, poetessa e organizzatrice di importanti eventi ed incontri letterari e poetici; a Rossella Luongo, di Avellino, poetessa impegnata e valida, nonostante il lavoro e la famiglia; da Rita Amelia di Marigliano, brava anche nel dialetto, alla giovane promessa di Sant’Anastasia Alessandra Mai che ha colpito ed emozionato tutti con la sua grande genuinità e immediatezza, all’altra brava poetessa anastasiana Brigida Gallo; da Carmen Percontra, eclettica e simpatica poetessa di origine palermitana ma ormai napoletana a pieno titolo, a Maria Rosaria Luongo, esperta e apprezzata poetessa e scrittrice di San Giorgio a Cremano; da Carmina Esposito, attivissima poetessa di Afragola, organizzatrice di eventi letterari e artistici, Presidente dell’Associazione “L’artefatta”, a Rosaria Zizzo, da Battipaglia, poetessa e scrittrice di testi teatrali; dalla giovane e bravissima Emanuela Esposito di Somma Vesuviana, a Nunzia Amato, pure di Somma Vesuviana, ottima poetessa; ed infine da Anna Bartolomucci, da Napoli, ad Oriana Costanzi, da Lioni: tutte loro hanno saputo donare, con simpatia, affetto e talento poetico, grandi emozioni al numeroso pubblico che, con attenzione e coinvolgimento, ha seguito ed ascoltato le Poetesse, accompagnate dalla chitarra dell’ottimo Maestro Antonio Marotta.
Un omaggio floreale simbolico e un libro di poesie dedicato alla donna, del poeta Ciro Carfora, ad ogni poetessa intervenuta, e poi, alla fine, un piccolo rinfresco offerto dal Circolo “IncontrArci” ha chiuso questo primo incontro del 2009 del Circolo Letterario Anastasiano di Giuseppe Vetromile, con la prospettiva di programmare altri interessanti appuntamenti con la poesia e con la letteratura.

Giuseppe Vetromile
6/3/09

2 marzo 2009

Le "altre" forme delle donne, un'antologia poetica al femminile

Si sa quanto sia difficile e impegnativo realizzare un’antologia poetica, oggi in Italia, sia per la scarsità dei lettori, sia per i costi editoriali, sia per l’eventuale tematica da scegliere e l’inserimento degli autori. Iniziative del genere ne sorgono in quantità e sono tutte, o quasi, lodevoli e incoraggianti, ma per lo più poi si perdono nei meandri dell’indifferenza se non proprio dell’inutilità.
Non è così per questa indovinata antologia al femminile, “Le altre forme delle donne”, edita a cura della Albus Edizioni e curata nei minimi particolari, con competenza, passione ed entusiasmo, dalla poetessa e scrittrice Anna Bruno.
Si tratta di ben 48 voci poetiche femminili, tra le quali figurano molti nomi illustri dell’attuale panorama poetico italiano, e comunque tutte autrici valide e impegnate, come la stessa curatrice, in attività letterarie e come organizzatrici di eventi e di incontri di poesia.
Le “altre” forme delle donne: un titolo che vuole anche evidenziare – si noti il termine “altre” inserito di traverso – che le donne non hanno solo quelle forme e caratteristiche fisiche che la maggior parte degli uomini tendono a far risaltare ed evidenziare in esse, ma che hanno, finalmente, anche delle qualità più nobili e interessanti: la cultura, il sentimento e il talento poetico e letterario.
Un lavoro, quello di Anna Bruno, che ha richiesto tempo e pazienza, per poter raccogliere e vagliare con attenzione le voci più interessanti e rappresentative, ma che alla fine è sfociato nella realizzazione di un libro tipograficamente snello e ben strutturato, con ottimi disegni interni che agevolano la lettura delle varie poesie dando la giusta pausa di riflessione e di godimento. Il che contribuisce a rendere il libro una delle più valide e interessanti antologie del momento.

"Le altre forme delle donne", a cura di Anna Bruno. Albus Edizioni, 2009.
Disegni realizzati da Anna Bruno. Editing e supervisione: Elena Grande

Giuseppe Vetromile
2/3/2009

Le Foto de "La Rocciapoesia 3"

Le foto dell'incontro de "La Rocciapoesia 2", a Pratella, il 27 ottobre 2012

Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

Una poesia fuori dal comune, Sant0Anastasia, 23 settembre 2012

PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012