Pagine

IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:

IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:
TACCUINO ANASTASIANO

26 marzo 2013

Comunicato ufficiale per la Prima Ragunanza sulle orme di Cristina di Svezia


Dopo un’attenta lettura delle poesie giunte per la Prima Ragunanza sulle orme di Cristina di Svezia, ideata da Giuseppe Lorin, la Giuria, composta dai membri di Liber@rte (Andrea Leonelli, Elisabetta Bagli, Gino Centofante, Monica Pasero, Oliviero Angelo Fuina e Michela Zanarella)  ha scelto le seguenti liriche per l’antologia che sarà edita da ArteMuse Editrice:

“Maddalena, terra mia” di Sebatiano Impalà
“Il salice ridente” di Alessandro Moschini
“L’Apocalisse” di Osvaldo Crotti
“La fine” di Maurizio Donte
“La discesa dal monte” di Loredana Savelli
“Istinti in disuso” di Emanuela Arlotta
“Io Sole” di Emanuele Marcuccio
“Ultima radura” di Giovanni Monopoli
“Il mio mare” di Gianni Di Giorgio
“Il Kagu”  di Giovanna Iorio
“Connubio” di Ciro Pinto
“Acrobati feriali” di Paolo Carlucci
“Invidio il vento” di Stefano Massetani
“Arcadia” di Maria Rotolo
“L’inchino degli alberi” di Alessandro Bellomarini
“Natura” di Bartolo Montanari
“Ho spiegato alle palme” di Giuseppe Vetromile
“Utopia” di Carla De Angelis
“Lunica Madre” di Anna Cibotti
“Il fiore giallo” di Lorenzo Spurio
“Luce nuova sulla terra” di Roberta Marzi
“Forza della vita” di Nadia Milone
“Infinito cielo di Gea” di Rosellina Brun
“L’ odore della mia terra” di Tiziana Mignosa
“Lo scudo della vita” di Roberto Travaglini
“…E Iddio credette di vedere cosa buona e giusta” di Riccardo Lamperti
“Ritocchi d’alba” di Silvia De Angelis
“Madre Terra” di Francesca Corsanici
“L’eclissi” di Alessio Miglietta
“I girasoli della speranza” di Patrizia Portoghese
“Respiro primavera” di Annamaria Pecoraro
“Alla madre suprema di ogni cosa” di Gabriele Fabiani
“E lì” di Annarita Mastrangelo
“Fuori da qui, fuori da noi” di Emanuele Tanzilli
“Notti eterne” di Denis Cornacchia
“Il temporale” di Nicolò Luccardi
“Campagna abbandonata” di Andrea Lucani
“Alla quercia di P.da Palestrina” di Andrea Mariotti
“E’ tra le parole silenziose” di Irene Sparagna
“Inafferrabili gemme” di Carmine Valendino
“Se” di Maria D’Ippolito
“La quercia” di Paolo Lorussi
“L’ordine” di Roberta Borgianni
“Ma tu” di Donatella Giancaspero
“Il suono del flauto” di Nadezhda Slavova
“Vivere la vita (Terra!)” di Francesca Di Meco
“Inno all’acqua” di Franco Argenti
“L’airone a Villa Pamphilj” di Silvio Parrello
“Scaldarmi al sole” di Valerio D’Amato
“Natura violata” di Mario De Rosa
“Verdinote” di Barbara Bracci
“Disgregazione” di Marco Mazzanti
“Foglie” di Veruska Vertuani
“Parco della Maremma” di Lucia Picotti

Preghiamo gli autori selezionati di darci conferma della loro presenza nel giorno della manifestazione del 28 aprile 2013 a Villa Pampjili per la lettura della propria poesia.  Ulteriori aggiornamenti sull'iniziativa saranno comunicati a tutti i partecipanti.

Cordiali saluti,
Michela Zanarella e il Team Liber@rte

22 marzo 2013

Le poesie di Enzo Rega a Cefalù

Domenica 24 marzo si presenta a Cefalù (Palermo), al Caffè Letterario “La Galleria”, in via XXV Novembre-via Mandralisca, alle ore 17,30, il libro di  Enzo Rega, Indice dei luoghi. Poesie da viaggio (e d’amore), Laceno Edizioni (Atripalda, AV, 2012, pref. di Armando Saveriano; postfaz. Di Pasquale Gerardo Santella).. A parlarne con l’autore sarà il prof. Mario Macaluso, direttore di “Cefalunews”. Il libro di Enzo Rega è stato recentemente recensito anche sulla rivista “Poesia”, con un articolo a firma di Luigi Fontanella.

“Il luogo, in poesia, diventa occasione di lascito che restituisce un respiro vasto e meditato alla ricerca incessabile del significato privato, personale e dunque universale, dell'esistente nella necessità etica dell'identità umana e culturale. È attraversamento del più vasto scenario dell'anima, ove vengono stabiliti e scanditi i segni della trasfigurazione nel rapporto tra senso e suono, emozione e sentimento, persistenza e slacciamento. Il poeta si aggira, infatti, con passione ed intelletto per i viali, le piazze, i meandri della città dell'anima con la sua singolare attitudine ad usare lo sguardo come una parola, che smembra se stessa, cerca e fornisce indicazioni di vita e di poetica. E se l'autore si svela e si confessa, il linguaggio scavato, istigante, sofferto, esaltante, liquido, erotico, vitale, dà vigore alla natura e all'aspetto strabiliante della parola, quando essa possiede e si fa possedere. Il viaggio di Rega soprattutto non si limita ad essere percezione, interpretazione, riconciliazione o reiterabile strappo emotivo-sensorio indubbiamente catarsi inconscia ma nella calma o nel trasporto esige e offre un tempo senza regole” (dall’Introduzione di Armando Saveriano)

Nato a Genova nel 1958, Enzo Rega risiede a Palma Campania (Napoli), con frequenti soggiorni a Siracusa, dopo un decennio trascorso a Bergamo. Laureato in Filosofia all'Università "Federico II" di Napoli con una tesi su "Heidegger interprete di Nietzsche", si occupa di letteratura, filosofia, cinema e critica della cultura. Insegna Scienze Umane nel Liceo classico "A. Rosmini" del suo paese e collabora con l'Università di Salerno e ha collaborato con l'Università "Suor Orsola Benincasa" di Napoli. E redattore di “Gradiva”(State University of New York) Scrive tra l’altro  per le riviste letterarie “L’Indice dei libri del mese”, “Poesia” e “Italian Poetry Review” (Columbia University), "Yale “OBLIO” e per il bimestrale siciliano “Le Fate” Tra le ultime pubblicazioni in volume, due libri con le edizioni l’arca e l’arco di Nola: La coscienza dell’utopia. Vincenzio Russo, giacobino napoletano (2011) e Derive mediterranee. Immagini letterarie da Napoli all’altra sponda (2012).

• Cefalù •

La bambina con la gonna scozzese
che giocava sotto la frangetta nera
quasi dirimpettaia,
fatta salva l’estensione d’un mare ch’unisce,
ho ritrovato nel suo passato
e nel nostro presente
dall’altra parte del Tirreno
– fossi io a Genova a Napoli
e con i suoi occhi di allora di oggi
ho visto sotto il monte
(kefalé, testa che sorge dall’acqua)
le guglie del Duomo
nave pronta a essere varata
come quelle di Liguria, diceva il poeta


   

15 marzo 2013

"Percorsi alternativi", il nuovo libro di Giuseppe Vetromile




Sottoposti alla legge inesorabile del tempo, questo grande scultore, siamo tutti condannati. Alla fine del viaggio ci aspetta quell’ombra ineluttabile, pronta a risucchiarci, che è la morte. Non c’è scampo e via d’uscita da questa prigione sconclusionata del creato.
Tale il punto di partenza della poesia di Giuseppe Vetromile che, per sfuggire a questo vertiginoso risucchio nichilistico, ubbidisce a una poderosa forza di rimozione, a un’urgenza biologica e non rinuncia a illudersi che la propria vita possa essere un’altra da quella che realmente è. Così tenta la poesia come inaudita architettura di parole, percorso alternativo, con le sorprese, gli imprevisti, le fermate obbligatorie.
Per diversificare si avventura in una terra incognita, prova le varianti, i transiti interrotti e provvisori, tenta probabili vie di fuga e ci offre tentativi di oltrepassare la morte, eludere le frecce direzionali del beffardo corso della vita. Ripercorre a ritroso il viaggio per redimere il passato, per riflettere e scoprire infine, sospeso, un istinto di sopravvivenza legato al sogno della vita.
Alessandro Carandente

Giuseppe Vetromile, "Percorsi alternativi", Marcus Edizioni, Napoli, 2013. In copertina: G. Battista Nazzaro, Grafia n. 1, 2012

***

Giunti all'apice della foglia non resta che tornare indietro
ma sull'altra faccia
quella più rugosa e capovolta
perchè quando il mondo finisce comincia
la via sghimbescia e non ha pace
la formica

riprende l'infinito giro

così noi
a passetti di tempo e di stagioni amare
cerchiamo l'orlo della vita
senza sapere che in realtà stiamo traslocando
verso un'altra tiritera

(Da: Sequenze del contrario andare)

3 marzo 2013

Le "Considerazioni" poetiche di Ciro Carfora


Accostarsi al mondo della poesia, frequentarlo e poi anche viverlo in prima persona, da protagonista, non è un processo che può esaurirsi in un breve spazio di tempo: inizia, se davvero inizia, cioè se davvero si posseggono i "germi", i "semi" capaci di generare questa stupenda attività artistica, quasi in sordina, improvvisamente, in un luogo e in un momento particolare, forse, della vita dell'autore, per poi proseguire senza più arrestarsi, ma raccogliendo e consolidando lungo il viaggio personale, un bagaglio di esperienze poetiche sempre più ricco e luminoso. Il punto importante è dunque l'inizio, la determinazione a voler coscienziosamente intraprendere un lavoro di ricerca su di sé e sul mondo osservato, da tradurre in versi.
In questo senso Ciro Carfora è un poeta coscienzioso, perché egli seppe coltivare la folgorazione nascente, l'impeto creativo che è innato in noi, per proseguire consapevolmente e con impegno, lungo la difficile strada del fare poesia, una poesia che non sia solo un mero versificare, cioé imbellettare le emozioni e le idee con parole e termini sensuali, sdolcinati o anche ovvii, ma piuttosto una poesia robusta, istantanea, che sappia attraversare la pelle e giungere fino al cuore, penetrante come uno strale. E non è necessario ricorrere a particolari costruzioni o a sperimentalismi forzati ed estremi, per proporre a tutti i costi una poesia diversa, una poesia nuova, una poesia libera: sono, queste, caratteristiche che a volte necessitano, è vero, ma non sempre. Ciro Carfora ha trovato invece, per la sua poesia, una connotazione e una modularità che per certi versi può dirsi classica, normale, o addirittura lirica. Ma il suo segreto sta proprio nel "segreto", cioè nella verità intima e semplice del suo cuore e della sua anima, capace di dar vita al fanciullo pascoliano, o a quell'essenzialità velata di mistero che si ritrova nella poetica ungarettiana.
Un linguaggio semplice e diretto, dunque, quello di Ciro Carfora, e l'abilità poetica sta proprio in questo suo dire breve ma intenso, diretto ma profondo, sintetico ma totalizzante nello stesso tempo.
Andando ad indagare più in profondità nella poetica del nostro Ciro Carfora, la prima cosa che risulta evidente è dunque questo suo discorso apparentemente tranquillo, contenuto, direi quasi da genitore nei confronti di un figlio, in cui il dire è costituito essenzialmente da "considerazioni" sugli aspetti molteplici della vita, della società, degli affetti, del "come va il mondo", ed espresso con una tonalità dolce, mai eccessiva o eccessivamente aggressiva, lacerante, urlante: perchè l'impasto poetico con il quale Carfora realizza la sua edificante costruzione, è infarcita d'amore, soprattutto d'amore: "Tu non sai, / ma è questa grazia / che nell'intimo / ti possiede / a renderti rosa / dei giardini, / rugiada / che ammanta i sentieri / coi veli delle trasparenze ..." (Da: "Rossella"). E sulla base di questo principio edificante, cioè il sentimento d'amore verso la persona e verso tutta la società, Ciro Carfora ha elaborato una sua struttura poetica, fin dall'inizio della sua lunga carriera letteraria, ricca di contenuti soprattutto personali e sociali, in cui le tematiche più importanti e addirittura scottanti, per certi versi, vengono espresse con naturalezza ma anche con l'incisività del suo accorato canto. Possiamo dunque considerare, ora, questa recente raccolta di poesie dal titolo quanto mai aderente a tutto il discorso precedente, e cioè "Considerazioni", come un'opera validissima del nostro poeta, che continua, anzi prolunga la sua azione artistica e letteraria, nei confronti del mondo, ponendosi egli quale acuto osservatore di fronte alla quotidianità, sovente intrisa di storie degradate e tristi, ma anche ricca di sbalzi di gioia e d'amore. Parliamo, in particolare, di figure di sofferenza, che il nostro Carfora ritrae con determinazione e dolcezza: "La povertà / è una fanciulla / che mi seduce / con un cenno degli occhi. / Ho per lei / monete di tenerezza / e qualche lacrima nascosta" (Da: "La povertà"). E ancora: "Adele è ferita, / ma ha cuore / che si dona. / Adele è attesa / di arcobaleni, / è sorriso / che stempera sconfitte" (Da: "Adele"). In questi versi, presi ad esempio, già si intravede la commiserazione, la compassione del poeta, che non è però mero e languido distacco, bensì compartecipazione, quasi un immettersi nei sentimenti altrui, farli propri.
Ed è dunque anche per questo (ma non solo!), che Ciro Carfora ha meritato di ottenere il primo premio, consistente appunto nella pubblicazione di questo libro, all'edizione 2012 del concorso letterario internazionale "Prader Willi" indetto dall'Associazione "Carta e Penna" di Torino per porre l'attenzione del pubblico su una particolare malattia, detta appunto sindrome di Prader Willi, dal nome dei due studiosi che l'hanno individuata. Ciro Carfora ha dimostrato così che anche con la poesia è possibile avvicinarsi a problematiche importanti che investono la sfera delle malattie e il rapporto con i "diversamente abili". Le sue poesie, in particolare quelle raccolte nel libro "Considerazioni", sono per certi versi anche una denuncia, o perlomeno un tentativo di informare, con una modalità artistica e poetica davvero eccezionale, e di aprire una finestra sul doloroso mondo dei diversi, degli abbandonati, dei sofferenti. E la sua poesia compie il miracolo del riscatto, ponendo in luce aspetti negativi, figurazioni opache, ma comunque cariche di grande umanità e soprattutto di speranza, come quando afferma, in "Aurora": "E' nel viaggio / dei tuoi sogni / che si desta / il mattino".
Ciro Carfora conferma con questa sua raccolta poetica di essere poeta sensibilissimo e attento, che senza ricercare particolari strutture autoreferenziate, mira ad una poesia diretta, del sentimento e dell'uomo, pur avvalendosi di una scrittura lirica di indubbio livello qualitativo.

Ciro Carfora, "Considerazioni", Associazione Culturale Carta e Penna, Torino, 2012

G. Vetromile
3/3/2013

Le Foto de "La Rocciapoesia 3"

Le foto dell'incontro de "La Rocciapoesia 2", a Pratella, il 27 ottobre 2012

Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

Una poesia fuori dal comune, Sant0Anastasia, 23 settembre 2012

PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012