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TACCUINO ANASTASIANO

14 ottobre 2010

Una leggenda chiamata Sole e Aratro, il libro di Davide Battipaglia

Nella vasta produzione letteraria attuale, che spazia dalla narrativa alla poesia alla saggistica, alle guide, e a quant’altro possa raggiungere il lettore con argomenti anche molto specifici e di settore, e indipendentemente dalla bontà e dalla qualità dei contenuti, dal momento che, grazie a Dio, al giorno d’oggi moltissime persone sono in grado di scrivere un libro, vuoi per l’ormai estesa diffusione della cultura generale, vuoi per la facilità di utilizzo di supporti tecnici adeguati, quali il computer, (altra cosa è poi la diffusione del libro una volta stampato), non è tuttavia per niente usuale trovarsi di fronte ad un testo veramente completo, direi esaustivo, e nello stesso tempo piacevole da leggere e finanche capace di far riflettere il lettore su molti aspetti della vita di tutti i giorni.
Quando ho ricevuto il libro “Una leggenda chiamata sole e aratro” dall’amico scrittore Davide Battipaglia, che ho avuto il piacere di conoscere ultimamente, ho subito pensato sulle prime che si trattasse di uno studio accurato e diligente, ma in fondo eccessivamente specifico e indirizzato a specialisti del settore, il che lo avrebbe reso, pensavo, non adatto ad un pubblico generico. Ma già leggendo le prime pagine, mi son dovuto ricredere. Il testo si lascia leggere con scorrevolezza e interesse, come un bel romanzo di avventure. Già, perché proprio di questo si tratta: di un romanzo di avventura, ma non solo, certamente.
Scrivere la storia di una persona senza cadere in facili cronachismi, sequele di episodi magari slegati tra di loro, resoconti diaristici, non è molto semplice, anche se la persona di cui si narra è un personaggio importante della vita politica e culturale di una città, di un’epoca. Anzi, proprio perché questa persona ha svolto un’importante e determinante attività politica nel corso della sua vita nell’ambito dell’amministrazione comunale di una cittadina, il compito dello scrittore, del narratore, è stato davvero arduo, a mio giudizio, per mantenere la necessaria imparzialità e obiettività nella descrizione delle tantissime situazioni sociali e politiche vissute dal protagonista. E tutto questo, senza appiattimenti, ma anzi vitalizzando sempre il narrato e tenendo sempre il lettore attento e interessato.
Stiamo parlando della vita privata e sociale di un personaggio che è stato sindaco di San Vitaliano, una cittadina che si trova tra Marigliano e Nola, per oltre cinquant’anni, quasi ininterrottamente, un vero record! Filippo Masi fu infatti sindaco di San Vitaliano dal 1944 fino al 2000, e rappresentò un punto di riferimento non solo politico, ma anche sociale e umano, per la sua cittadina, che amministrò sempre con serietà, competenza e, diciamolo pure, con amore. Ed è stato proprio grazie alle sue innate capacità amministrative, che Filippo Masi è riuscito a mantenere la guida della cittadina per tanto tempo; grazie anche alla sua grande disponibilità verso tutti, alla sua continua dedizione nei confronti dei cittadini, della gente di tutti i ceti sociali che in lui riponevano la massima fiducia e stima, vedendolo sempre pronto e in prima persona nella risoluzione dei tanti problemi di carattere sociale, umano e naturalmente anche politico.
Non staremo qui a riassumere tutti gli innumerevoli episodi esposti nel libro di Battipaglia, che illustrano il cammino umano e storico del sindaco Filippo Masi, il suo progredire e maturare come persona, come professionista e come amministratore lungo un periodo denso di avvenimenti sociali e politici che cambiarono il volto della nazione e della città, come ad esempio la difficile ripresa civile ed economica dopo l’ultimo conflitto mondiale, le ricostruzioni, il terremoto dell’ottanta, le trasformazioni dei grandi partiti della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista, ecc. Mi piace solo ricordare qui l’episodio della crisi sanitaria del 1960, quando in paese tantissimi si ammalarono di epatite C a causa di una infiltrazione di germi nella rete idrica della cittadina. Il sindaco Masi si prodigò in prima persona per aiutare la popolazione e per risolvere il problema dell’infiltrazione. In questa emergenza, il sindaco collaborò in modo attivo con l’allora ufficiale sanitario del comune, il dottor Aristide La Rocca, che, vorrei ricordare, è stato anche un grande ed apprezzato poeta del nostro territorio vesuviano, critico letterario e fondatore di una nota rivista letteraria.
Insomma, per concludere, giustamente si può parlare di romanzo, e non a caso questo interessante libro del Battipaglia è inserito nella collana di narrativa dell’Editore Guida.
Un libro, questo “Sole e aratro” di Davide Battipaglia, che è da apprezzare dunque soprattutto per il contenuto umano che si evidenzia negli aspetti narrativi legati alla persona di Filippo Masi, e poi anche per l’approfondita testimonianza storico–politica che rappresenta lo specchio di un’epoca che va dall’immediato dopoguerra fino ai giorni nostri. Inoltre, il libro ha il pregio di farsi leggere con scorrevolezza per il modo garbato e vivo, semplice ed immediato, ma anche approfondito e intenso, della scrittura dell’autore.

Giuseppe Vetromile

Davide Battipaglia, “Una leggenda chiamata Sole e Aratro”, Alfredo Guida Editore, Napoli, 2009.
Prefazione di Geronimo. Pagg. 321, Euro 15

Il libro è stato presentato il 13 ottobre 2010 presso la Biblioteca G. Siani di Sant'Anastasia. Relatore: Francesco Gravetti, giornalista de Il Mattino.

Si leggano in proposito gli articoli apparsi su "Ilmediano": http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=11212

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Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

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