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TACCUINO ANASTASIANO

10 luglio 2011

La fuga poetica di Francesco Iannone

Evasione dal caos cristallizzato e pedissequo della quotidianità, ricerca di una via di fuga per ristabilire un equilibrio vero, autentico, portando con sé l'essenziale, quanto basta per nutrire corpo e anima. Ma, attenzione, non parliamo di fuga come sinonimo di distrazione, copertura rassegnata della noia e del tran-tran giornaliero di una vita scialba e omologata, bensì di una vera e propria consapevolezza della necessità di mettere ordine nelle cose, di districare il bailamme confuso e a volte trascinante del tempo che va, per ritrovare finalmente un mondo "oltre", più di qualità, insomma, più genuino e sincero, dove si abbiano a portata di mano tutti quei valori autentici, ora smarriti, sciupati, deturpati, che fondano la vita dell'uomo.
Mi sembra questo il discorso fondamentale di Francesco Iannone, in questa sua recente e pregevole raccolta poetica, intitolata non a caso "Poesie della fame e della sete". Non a caso, dico, perchè il nostro autore parte proprio da qui, dalle prime necessità corporali dell'uomo, per fare sottilmente il punto della situazione (della sua e, in definitiva, del mondo da lui vissuto), recuperando appunto il bagaglio essenziale, fatto di sentimento ma anche di materialità, una materialità genuina, scevra da sovrastrutture devianti e denigranti: che è poi la vera vita dell'uomo.
Sono d'accordo con Gabriella Sica, quando nella sua accurata prefazione, indagando in profondità la poesia di Francesco Iannone, afferma che il nostro autore ha una "grazia violenta" nell'esprimere i suoi versi: una grazia veemente che gli perviene dall'osservare la bontà della natura ("Chiedo il volo leggero d'uccello / un molo lungo per un decollo sicuro / chiedo pane se ancora caldo / e morbide molliche se cado..."), e quei valori, di cui parlavo prima, che costituiscono bagaglio dell'andare, del suo andare. E questa mia sensazione si avvalora ancora di più se leggiamo oltre: "Ci sono tracce disperse come semi / le vedi spuntare nei tramonti invernali / quando l'aria cristallizza tutto ma un particolare / testimonia la determinazione delle cose / a non morire".
Si tratta dunque di una poesia non di contemplazione, di semplice constatazione, bensì di una poesia che prende il succo, il nocciolo essenziale della natura, intesa nella sua interezza umana, materiale e spirituale, per letteralmente "trasportarlo" con sé (dolce-amaro fardello!) verso regioni più pure dove finalmente ne sia possibile l'attuazione, poeticamente ed anche umanamente parlando.
Il viaggio che compie Francesco Iannone è dunque una fuga misurata e ponderata, consapevole, come dicevo, dell'importanza di riaffermare e di ristabilire da qualche altra parte gli aspetti e le caratteristiche di una umanità che qui è smagliata e adombrata dal qualunquismo incalzante, che non vede e non sente, non ama e non partecipa al gioco profondo della natura. Perchè qui "La chiave non gira / la serratura è rotta / e l'incubo azzera / l'uccello non vola / con un'ala sola. / Un Serafino ora / scende ci bacia / il buio ci toglie / dalle caviglie / il gelo."
Ha un poetare costruito su un discorso piano e attento, Francesco Iannone, misurato nelle parole, giusto nel trasalimento emotivo. E' appropriato l'esergo inserito all'inizio di ciascuna delle tre parti in cui è suddiviso il libro, ed inoltre l'assenza dei titoli dona una certa continuità del pensiero poetante, che si snoda fluido grazie anche ai numerosi enjambement utilizzati a completamento del verso. Un lavoro degnissimo e di valore, che l'Editore Giuliano Ladolfi arricchisce ancora di più con la sua veste tipografica sobria, ma seria ed elegante.
Auguriamo a Francesco Iannone un meritato futuro poetico, essendo il suo lavoro di ricerca già ad un considerevole livello letterario.

Francesco Iannone, "Poesie della fame e della sete", Giuliano Ladolfi Editore, Borgomanero (No), 2011. Collana Perle - Poesia diretta da Roberto Carnero. Prefazione di Gabriella Sica. Euro 10

Giuseppe Vetromile
10/7/2011

1 commento:

  1. Francesco è un poeta di qualità. Il suo è un libro molto bello. Grazie per averne scritto, Giuseppe.

    Un saluto ad entrambi,
    anna

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Le Foto de "La Rocciapoesia 3"

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Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

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PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012