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IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:

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TACCUINO ANASTASIANO

3 ottobre 2011

Flora Restivo e la sua "sicilianità" narrante

Il mondo e la storia sono costituiti, nella loro progressione, da luoghi e avvenimenti che si sviluppano via via, scavando nelle profondità dell'animo umano, sconvolgendo e rassodando il terreno fertile del cuore, rinnovando opportunità, scelte, illuminazioni e speranze future. Ma un occhio (e un orecchio) poco attento a tutto quello che ci corre davanti, può determinare un metro di giudizio superficiale, non completo e quindi, probabilmente, banalizzato. E' il rischio che si corre oggigiorno, quando, infarciti di notizie (o pseudonotizie) da tutto il mondo, propinate dai mass-media, neanche ci emozioniamo più dinanzi alle nequizie, alle ingiustizie, agli assassinii e agli obbrobbri, alle vere e proprie diavolerie e alle guerre sante. Siamo stati in un certo senso "anestetizzati", o addormentati, o, ancora peggio, "addestrati" a non essere coinvolti più di tanto. Ma il poeta, ed anche il letterato che ha ancora un sacrosanto acume, il narratore, riesce a "vedere" in profondità ed anche oltre, proiettandosi nel cuore della notizia, del fatto, dell'avvenimento. Grazie a Dio, possiamo tranquillamente affermare che i veri cronisti, da che mondo è mondo, sono stati e sono gli scrittori, i narratori, i poeti...
Che siano fatti inventati o rispondenti ad una realtà più o meno adattata alle esigenze letterarie, ha poca importanza: perchè il necessario è commuovere il lettore, insomma prenderlo di sana pianta e trasportarlo nel mondo partecipativo, per scrollargli di dosso quella patina grigia di indifferenza e persino, in certa misura, di egoismo.
Pirandellianamente, o nella lucidità di un verismo alla Verga, del quale forse avremmo ancora bisogno per meditare su tanti episodi di questa nostra vita quotidiana così sfumata e svuotata, poeti e narratori portano avanti la bandiera della dignità umana, riguadagnata sul campo con gli scontri vittoriosi contro il piattume, la superficialità, la banalità, l'assenza quasi totale di valori fondamentali.
Flora Restivo, che già abbiamo conosciuto come poetessa di valore, impegnata nel difficile recupero della lingua siciliana con pregevoli testi (il più recente dei quali è "Po essiri" del 2008), è senz'altro da annoverare in questa preziosa schiera di "scopritori" dell'animo umano, di "stimolatori" di emozioni autentiche. E come afferma anche il bravo Marco Scalabrino nella sua approfondita prefazione, troviamo qui una Flora Restivo narrante; ed è una narrazione, la sua, che integra e completa, in un certo senso, il suo dire appassionato e intelligente sul mondo e in particolare sulla "sicilianità".
"Dudici" (Dodici) è dunque il recente e interessante testo di narrativa di Flora Restivo, edito per i tipi di un editore siciliano altrettanto bravo e coraggioso: Giuseppe Samperi di Castel di Judica (Catania), e cioè le Edizioni del Calatino. Il libro, gradevolissimo anche nella sua sobria ma pulita forma tipografica, con la copertina che raffigura l'Autrice all'età di 12 mesi (la coincidenza con il titolo è forse voluta, forse un po' simbolica...), è una raccolta di dodici storie scritte in lingua siciliana. Gli stessi racconti sono poi tradotti in italiano dalla stessa autrice, e il relativo testo è riportato alla fine di ogni racconto originale. Questo per dare, certamente, un tocco di "italianità" alla narrazione, in modo cioè che tutti possano comprendere e gustare gli episodi. Ma l'importanza di questi racconti, come pure nei testi poetici siciliani di Flora Restivo, sta nel corpo stesso del testo in siciliano, che trattando fatti, situazioni, stati d'animo, usi e costumi, abitudini e vita quotidiana tipici della "sicilianità", di un tempo remoto come del tempo attuale, non poteva essere espresso e reso al lettore se non utilizzando la stessa lingua siciliana, così rappresentativa di quei valori (positivi e/o negativi) caratteristici di ogni aspetto socioculturale del mondo siciliano.
E sono racconti che in un certo qual modo narrano esaurientemente questo mondo, dalle nefandezze del padre di Elena, alle stravaganti dichiarazioni d'amore con un fascio di sedano, dalla favola dell'orco cannibale sconfitto dall'arguzia di una fanciulla, alla storia di una prostituta che nonostante il suo stato e il suo degrado è l'unica che ha parole buone per una ragazza.
Flora Restivo in questi dodici racconti ha insomma scandagliato in profondità l'animo umano, offrendoci in un percorso scorrevole e gradevole lo spunto per conoscere e assaporare ulteriormente l'affascinante e, sotto certi aspetti ancora misterioso, mondo siciliano.

Flora Restivo, "Dudici" (Dodici), Racconti in siciliano; Edizioni del Calatino, 2011. Prefazione di Marco Scalabrino.

1 commento:

  1. Avevo già postato il mio ringraziamento al caro Pino Vetromile, per la puntuale e precisa analisi fatta alla mia opera. E' sempre bello che un artista di altro dialetto, riesca a penetrare nelle sottigliezze di un altro e riesca a farlo con la partecipata intensità con cui lo ha
    fatto l'amico Vetromile. Grazie ancora Pino e speriamo che le mie parole compaiano, stavolta.
    Affettuosamente
    Flora Restivo.

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PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012