Pagine

IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:

IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:
TACCUINO ANASTASIANO

21 luglio 2012

La culla dell'estro, di Ottavia Piccolo


"Le poesie sono impressioni folli / che chiedono di fermarsi su carta. / Ti bussano al vetro, / alla fermata di un semaforo / e tra i volti degli sconosciuti / ti sussurrano "fermami" / ti domandano "imprimimi", / blocca il tempo con il segno odoroso / della tua mano sulla carta, / rendimi eterna!".
Sono versi bellissimi di Ottavia Piccolo, poetessa sarnese che sta riscuotendo un notevole e meritato successo, nonostante la forte deriva e piattezza di contenuti e di stile di molti tentativi di scrittura poetica che affollano le segreterie delle case editrici e i circuiti letterari italiani contemporanei. Si sa, scrivere di poesia non è un peccato mortale e in fin dei conti, come diceva anche il buon Montale, non si fa del male a nessuno, almeno in apparenza. E così basta scrivere a volte dei semplici versi, andare a capo a capriccio, tanto la metrica non viene più utilizzata, per definirsi poeti. Diverso è il discorso quando si affronta con seria consapevolezza questo mondo nel quale si vuole, si cerca, di essere protagonisti: con umiltà ma anche con una discreta competenza, con la lettura approfondita degli altri poeti per trarne un conforto e un confronto, un motivo di riferimento.
Ottavia Piccolo fa sicuramente parte di questa seconda schiera di poeti. Si vede subito, anzi si "sente" subito, che la sua poesia è lavorata, ispirata sì, ma soprattutto ben messa sulla pagina, in un progetto poetico di ampio respiro, che abbraccia tutte le sfere dell'esistenza.
Ho voluto di proposito aprire queste mie brevi riflessioni sulla poesia di Ottavia Piccolo, con i versi già citati all'inizio e che chiudono il suo recente libro "La culla dell'estro", perchè davvero sono significativi, a mio modesto avviso, in quanto costituiscono una sorta di autodichiarazione della nostra poetessa, dichiarazione certamente condivisibile e del tutto autentica. "La poesia bussa sempre al vetro" (leggi: alla persona, racchiusa nel suo involucro materiale e spirituale insieme, che viaggia nel mondo...). Si tratta di una "conclusione" alquanto indovinata, che ricuce, riannoda, compendia, tutta la visione poetica di Ottavia Piccolo, che molto felicemente ha costruito la sua raccolta poetica fondandola su quattro aspetti notevoli della vita, della propria intimità, e del mondo: una sorta di quattro punti cardinali, per il cui tramite è possibile orientarsi e procedere sicuri. Quattro capitoli che riassumono quindi il progetto poetico della nostra poetessa: "Gli affetti perduti", "La natura", "Impressioni", e infine "Gli amori", che coronano in un certo senso la lunga e approfondita serie di riflessioni in versi. E' un tracciato significativo, perchè la Piccolo prende il via da un patrimonio sentimentale di fondamentale importanza, costituito appunto dagli affetti e dai legami familiari, senza i quali non è possibile avere una giusta apertura verso gli altri e verso il mondo: "C'è un'ombra celata / da pianti segreti / che a notte inoltrata / fa passi concreti ... " ("L'uomo di spalle", dedicata al padre, pag. 19), afferma la poetessa, nel suo ricordo che è divenuto riferimento sostanziale di vita e di amore nei riguardi dei genitori. L'occhio della sua anima spazia poi sulla natura, dove "Le lacrime degli innamorati / fanno sbocciare gerbere / nei solchi del cotto / di Villa Cimbrone ..." ("Ravello prodigiosa", pag. 32): il prodigio dell'amore, dice la poetessa, è capace di far sbocciare i fiori anche tra le pietre del mondo. Poi medita e riflette, Ottavia, scrivendo i versi che costituiscono il capitolo delle "Impressioni": "Temo il distacco, / rinnovo di antico dolore. / temo l'amore, / presagio di nuovo supplizio ..." ("Il tarlo", pag. 46): dubbi, remore, ansie, speranze, costruzioni di fede... naturalità di un'anima sensibile e schietta, quale è quella della nostra poetessa.
Chiude il libro, ma non lo esaurisce certamente, anzi, lo lascia aperto a illimitati panorami di felicità e di realizzazione, l'amore, inteso come deve essere inteso, e cioè pieno, coinvolgente, totalizzante: "Riempimi di te, / nutri la mia bocca coi tuoi baci più caldi ..." ("Riempimi di te", pag. 60).
L'avventura poetica di questo bellissimo libro di Ottavia Piccolo termina qui, ma come dicevo prima, in sostanza apre e riapre nuovi orizzonti, che la poesia, con la sua forza e il suo fascino, fa sempre intravedere. E la poesia di Ottavia Piccolo, che è artista completa, in quanto si dedica professionalmente anche all'attività musicale, sia come docente sia come esecutrice di brani al pianoforte e altri strumenti, non poteva non integrarsi magicamente con la musica, e lo notiamo nei suoi testi, sempre fluidi e armonici, altamente ritmici, con l'uso sapiente, spessissimo, della rima.
Una voce nuova della poesia, che ci offre emozioni complete e indimenticabili.

Ottavia Piccolo, "La culla dell'estro", Morgan Miller Edizioni, Lucera (Fg), 2011.

Giuseppe Vetromile
21/7/12

Nessun commento:

Posta un commento

Inserisci un tuo commento


Le Foto de "La Rocciapoesia 3"

Le foto dell'incontro de "La Rocciapoesia 2", a Pratella, il 27 ottobre 2012

Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

Una poesia fuori dal comune, Sant0Anastasia, 23 settembre 2012

PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012