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IL CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO CONTINUA SU:

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TACCUINO ANASTASIANO

17 gennaio 2009

Xeniart commemora Fabrizio De André

Dov’è il confine tra canzone e poesia? Ma esiste poi un confine? Quando una poesia è espressa in modo altamente musicale, quando possiede un ritmo, nulla vieta che possa essere “tradotta” in canzone; e d’altra parte, se una canzone ha dei buoni contenuti, nulla vieta che possa essere considerata poesia, beninteso senza il supporto musicale.
Ma quanti bei testi di cantautori attuali potrebbero essere considerati brani poetici, e quante delle poesie che i vari autori di oggi scrivono potrebbero costituire la base di ottime canzoni?
Il discorso è certamente lungo e si presterebbe a numerose considerazioni e distinguo.
Ma l’undici gennaio scorso è accaduta una cosa straordinaria: si è scoperto che è senz’altro vero che poesia e canzone possono esprimersi sullo stesso piano artistico e letterario, anzi, possono essere la stessa cosa: con Fabrizio De André questo asserto ha avuto una ulteriore conferma e rafforzamento, se mai ce ne fosse stato bisogno, e personalmente, ma credo che la cosa sia condivisibile da tutti ormai, sono pienamente d’accordo con la grande Fernanda Pivano nel ribadire che Fabrizio è stato un grande poeta del nostro novecento.
Bisognava dunque in qualche modo ricordarlo. Troppe nequizie e troppi falsi dèi sono passati sotto i ponti, esagerati sconquassi sonori che con la musica – e con la poesia! – nulla avevano a che fare. Un punto fermo, un riferimento alto e preciso, bisognava stabilirlo. E Fabrizio De André è il “nostro” punto fermo, il nostro riferimento, insieme a molti altri, beninteso, che nel panorama della odierna musica italiana, musica con la “emme” maiuscola, hanno dato e danno tuttora tanto, e che contribuiscono con la loro arte a innalzare la musica a fenomeno di vera cultura, più che mero passatempo o addirittura contorno e sottofondo al vivacchiare quotidiano. E parlo naturalmente di cantautori impegnati come De Gregori, Dalla, Bennato, per citarne solo qualcuno.
L’11 gennaio di dieci anni fa veniva a mancare questo grande punto di riferimento nella canzone e nella poesia italiana. E come è triste notare che la memoria tende a scivolare verso l’oscurità, fino a che rimane ben poco o quasi nulla del grande personaggio e delle sue opere: se non interviene una voce, un’idea, una promessa, un impegno che illumini di nuovo e faccia rivivere la gloria del passato.
Encomiabile pertanto è stata l’idea, supportata da tanto affetto e amore per la verità culturale che intrinsecamente ha sempre ispirato tutta l’opera musicale di Fabrizio De André, di commemorarlo degnamente con manifestazioni “a tappeto” che hanno coinvolto veramente tutti, dai grandi ai piccoli: associazioni, enti, compagnie teatrali, circoli, amanti della buona musica, nostalgici sessantottini ancora e sempre pronti a combattere per la libertà, contro le ingiustizie e le prepotenze di ogni genere, contro ogni forma di violenza. E in questo, Fabrizio De André era ed è stato un maestro: dalla sua classica “Guerra di Piero” al “Testamento di Tito” dell’album “La buona novella”; dal “Giudice” de “Non al denaro, non all’amore né al cielo” ai magnifici brani della raccolta “Le nuvole”. Ogni canzone-poesia di De André, si può dire, è intrisa di quella vena di libertà e di giustizia.
RAI 3, con la trasmissione “Chetempochefa” di Fabio Fazio, è stata, si può dire, la coordinatrice, la sera di domenica scorsa 11 gennaio 2009, di tutte le tantissime manifestazioni che in tutta Italia hanno ricordato il nostro Fabrizio De André. Una trasmissione eccellente, un avvenimento culturale di prim’ordine, con interventi diretti di grandi personaggi della musica colta e impegnata contemporanea.
Il Centro Studi Xeniart di Mario Apuzzo, di Terzigno, non poteva mancare a questo importante appuntamento. Preannunciato e inserito fra i numerosi altri nell’elenco delle manifestazioni riportato sul Sito web della Fondazione De André, si è svolto presso la sede della rinomata associazione artistico-culturale un primo importante incontro, presenti i poeti Raffaele Urraro, Annibale Rainone, Prisco De Vivo, Nino Velotti, Salvatore Violante, Giuseppe Vetromile e lo stesso Mario Apuzzo con la gentile consorte Colomba Iovino, presidente di Xeniart. In questo primo appuntamento, infatti, dopo alcune riflessioni spontanee e letture poetiche dei presenti ispirate alle canzoni di De André, Mario Apuzzo ha illustrato il prossimo incontro dedicato al famoso cantautore genovese, durante il quale esporrà una propria opera su tela a lui dedicata, con riprese televisive di RAI 2 e alla presenza di ospiti illustri quali Peppe Barra, Enzo Gragnaniello, Joe Amoruso, Pietra Montecorvino e altri noti protagonisti del mondo canoro e letterario campano.

Giuseppe Vetromile
14/1/09

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Le foto dell'evento "Una poesia fuori dal comune". Sant'Anastasia, 23 settembre 2012

Una poesia fuori dal comune, Sant0Anastasia, 23 settembre 2012

PUNTO, Almanacco della Poesia italiana

PUNTO SCHEDA

ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'

Si è svolto il 30 novembre scorso, alle ore 17, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano in Via Monte di Dio 14, Napoli, il Convegno di studi e reading di poesia "ARCARTE - IL VIAGGIO DELLA CREATIVITA'".
All'interessante incontro, promosso e organizzato dall'Istituto Culturale del Mezzogiorno e dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, hanno preso parte:
- Natale Antonio Rossi, Presidente Unione Nazionale Scrittori Artisti;
- Ernesto Paolozzi, Università di Napoli Suor Orsola Bnincasa;
-Antonio Scamardella, Università di Napoli Parthenope;
- Antonio Filippetti, Presidente Istituto Culturale del Mezzogiorno.
Nell'ambito del convegno si è svolta la rassegna "Liberi in Poesia", con la partecipazione di autori di diverse generazioni. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito ad "ARCARTE" quale suo premio una medaglia di rappresentanza.

Le foto del convegno

Presentazione "Sulla soglia di piccole porte"

Enza Silvestrini, 11 ottobre 2012